PRIMA DOMENICA DI AVVENTO: VEGLIATE
Con questa domenica comincia il tempo di Avvento. Tempo particolare che ci vuole preparare a celebrare nella fede il mistero del figlio di Dio che si incarna e si fa nostro compagno di viaggio sulle strade della vita.
Vogliamo riflettere insieme attraverso i verbi che caratterizzano le varie domeniche d’Avvento
1° DOMENICA: VEGLIATE
Cosa significa vigilare?
Questo termine indica una persona che pernotta in aperta campagna, attenta al più impercettibile rumore per evitare che il raccolto venga rubato o il campo danneggiato.
Essere attenti significa essere tesi per non essere sorpresi. Ma cosa significa per noi vegliare, vigilare?
La parola vigilare richiama il termine vigilia che è il giorno nel quale ci si prepara ad un avvenimento importante.
Pensiamo alla vigilia di un matrimonio, alla vigilia della nascita di un figlio, alla vigilia di un esame, e perché no, alla vigilia dell’Immacolata.
Vegliare significa considerare gli avvenimenti del presente, con il suo bagaglio di cose belle e di difficoltà (come per esempio la salute, il lavoro, il denaro…) non come realtà definitive, da stringere forte tra le mani, ma come mezzi utili per dare valore alla speranza che è in noi; non come la meta ultima del cammino ma come mezzi per raggiungere la meta.
Allora vigilare significa guardare al futuro con il cuore pieno di palpitazione e con gli occhi protesi a scorgere… il nuovo. Il nuovo è Gesù che ancora una volta vuole venire in mezzo a noi.
L’immagine che a me più piace del vegliare è quella della sentinella riportata dal profeta Isaia:
«Sentinella, quanto resta della notte?
La vedetta ha gridato:
«Al posto di osservazione io sto…nel mio osservatorio sto tutte le notti…ecco viene il mattino.”
don Franco Vitagliano