E IL VERBO SI FECE CARNE
Se per le domeniche di Avvento il verbo su cui abbiamo riflettuto aveva come soggetto l’uomo, a Natale il soggetto è Dio. Lui è il protagonista del Natale, che sceglie di farsi carne, di diventare uno di noi. Dio sceglie di diventare il nostro coinquilino. A noi tocca accogliere o rifiutare che Dio collochi la sua tenda in mezzo a noi.
In questo Natale, in cui la pandemia ha messo in crisi le nostre abitudini e le nostre tradizioni, in questi giorni dove non possiamo condividere con gli amici la gioia del Natale, siamo chiamati a dare spazio a Lui che “dalla sua natura Divina si è umiliato facendosi uomo”.
A noi tocca accogliere il Bambino Gesù come il dono più grande perché possa illuminare la nostra vita, dare senso alle nostre scelte, sostenere la sofferenza che talvolta ci assale e ci fa chiudere il cuore.
Sant’Ireneo dice che “il Verbo si è fatto carne per abituare l’uomo a comprendere Dio e abituare Dio ad essere compagno di strada per l’uomo”.
Ma come dice San Giovanni nel suo Vangelo “venne tra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto” noi corriamo il rischio di sfrattare il Signore Gesù dalla nostra vita.
Per non correre questo rischio, facciamo spazio al Signore con un cuore umile e semplice e Lui riempirà il nostro vuoto.
Auguri di un Santo Natale
don Franco Vitagliano