Prima del restauro esterno la Concattedrale si presentava con un forte degrado a causa di fattori inquinanti presenti in atmosfera, ma anche dovuto alla mancata manutenzione. Le facciate lapidee sia quelle con paramento a superficie lisca, sia quelle modanate in particolare gli elementi architettonici, trabeazione, timpano, cornici, capitelli e stemmi posti sulla facciata laterale erano, anche se in misura diversa, interessate da fenomeni di degrado. Vi erano presenti un diffuso quadro di microfessurazioni, lesioni con scostamento dei conci, soprattutto nei cantonali. In particolare si è evidenziato la presenza di una patina biologica e infestazione di muschi e di croste nere sia negli elementi modanati e scultori come nei capitelli e timpano sia nei vari ordini del campanile. Si è constatato che lo stato di degrado del campanile era dato dalla presenza di una spessa superficie di croste nere e di una diffusa presenza di vegetazione infestante e licheni che occultavano fenomeni di disgregazione del paramento lapideo con la presenza di una forte scagliatura ed erosione dei conci e una apertura dei giunti tra i blocchi in pietra. Soprattutto sulle superfici esposte a nord e nel retrotimpano erano interessate da una consistente presenza di muschi e licheni e da uno spesso strato di patina biologica. Il modanato presentava la stessa situazione con una maggiore presenza di croste nere, una erosione della superfice dei conci e la presenza di malte cementizie dovuti a interventi impropri in particolare sulla facciata principale negli elementi architettonici e scultorei.
L’intervento quindi è stato finalizzato al ripristino delle caratteristiche fisiche, meccaniche ed estetiche del nobile materiale di cui la fabbrica è realizzata:
- Consolidamento di parti del nucleo murario, in particolare il campanile, la facciata principale, il secondo ordine della facciata destra;
- Intervento di restauro sui paramenti lapidei con opere di pulitura, scarificazione e stilatura dei giunti tra i conci, eliminazione delle malte cementizie, opere di scuci e cuci e sostituzioni di blocchi in pietra gravemente fessurati, ricomposizione cromatica dei paramenti con una leggera velatura in calce e pigmenti naturali;
- Intervento di restauro degli elementi architettonici modanati con operazioni di pulitura, scarificazione e stilatura dei giunti con malte a base di calce, opere di scuci cuci dei conci fortemente ammalorati e fessurati, eliminazione delle croste nere e dei licheni, ricomposizione estetica con una leggera velatura a base di calce e pigmenti naturali;
- Restauro di tutti gli infissi esterni, gli infissi in legno, come i portoni di facciata, sono stati restaurati e riportati alla ricomposizione materica ed estetica originaria.
- L’impianto elettrico è stato completamente adeguato alle norme di sicurezza, inoltre è stato possibile attuare una illuminotecnica di tipo liturgico – artistico con la realizzazione di un sistema di gestione dell’impianto automatizzato e dei corpi illuminanti a led, un esempio sono illuminazione degli altari e le opere artistiche come le tele di Michele De Napoli, la cappella del Santissimo ed il presbiterio.
Il restauro è stato realizzato grazie alla volontà del Vescovo Mons. Luigi Martella e alla cura del Parroco Sac. Francesco Vitagliano. Il tutto è stato possibile con il progetto e la direzione dei lavori dell’Arch. Fernando Russo.
I lavori sono stati eseguiti da:
Impresa: IEVA MICHELE S.n.c. Di Cagnetti Riccardo, Ieva Federico & C. – Andria
Restauro portoni: Impresa Lorenzoni Restauri – Polignano a Mare
Impianto elettrico e di illuminazione: DZ Engineering srl- Forlì
Il progetto di restauro delle facciate esterne, del campanile e della cupola è stato finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana-Fondi otto per mille. Il restauro dei portoni è stato finanziato dalla Regione Puglia – Fondi P.O. FESR 2007-2013, linea di Intervento 4.2, Azione 4.2.1, lett. B. Sistema del Patrimonio Culturale Minore. L’impianto elettrico è stato finanziato dal G.A.L. Fiord’Olivi al 50% e il restante 50% dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo.