12 febbraio 2017 – Sesta domenica del Tempo Ordinario
L’amore non fa nessun male al prossimo:
pieno compimento della legge è l’amore.
VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Mt 5,17-37; Sir 15,15-20; Sal 118,1-2.4-5.17-18.33.34; 1 Cor 2,6-10
di don Pino Germinario
Matteo continua ad esporre – nel così detto “discorso della montagna” l’insegnamento basilare di Gesù.
Dopo le “beatitudini” e il “sale della terra” e la “luce del mondo” vengono proposte alcune antitesi tra ciò che “era stato detto agli antichi” e ciò che “Gesù dice”.
Gesù spiega che tra i due elementi di ogni antitesi non vi è contrasto ma compimento, cioè affinamento, ampliamento, approfondimento, perfezionamento, realizzazione pena.
L’intervento di Gesù non porta ad una riforma legislativa; il problema è l’uomo, non le leggi. L’antica legge è buona e resta valida (v. 18), per cui è bene che anche un cristiano la osservi e la insegni (v. 19). Ma se l’uomo non è reso capace di applicare la legge, nessuna riforma, per intelligente che sia, avrà mai successo. Dio dunque interviene per trasformare il cuore dell’uomo, per renderlo capace di accogliere pienamente il dono di Dio, per abilitarlo ad una vita nuova. Questa è una buona notizia!
In questo contesto vanno rilette le antitesi:
“Non Ucciderai” dice la legge antica, ma se diventerete miei discepoli io vi darò la capacità, lo Spirito, l’Amore necessario per riconciliarvi con chi vi ha fatto del male e di amarli come il Signore ama voi nonostante le vostre infedeltà e i vostri peccati.
“Non commettere adulterio” dice la legge antica, ma se diventerete miei discepoli io vi darò la capacità, lo Spirito, l’Amore necessario per avere il pieno dominio di voi stessi e per amare tutti in modo puro, sincero e leale.
“Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio” dice la legge antica (e lo dice anche la legge dello Stato), ma se diventerete miei discepoli io vi darò la capacità, lo Spirito, l’Amore necessario per vivere il matrimonio come un progetto di vita insieme, come un affidamento reciproco totale, come un farsi carico reciprocamente di ogni aspetto della vita dell’altro, per affrontare insieme con amore, coraggio e speranza i momenti belli e quelli più difficili, giorno per giorno.
“Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti” dice la legge antica, ma se diventerete miei discepoli io vi darò la capacità, lo Spirito, l’Amore necessario per essere sempre testimoni della verità, operatori della giustizia, costruttori della pace.
Scriveva San Paolo ai Galati:
18Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. 19Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, 20idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. 22Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23contro queste cose non c’è Legge. (Gal 5)
Dunque. Rispetto alla prima lettura che dice:
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.
A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare
nel testo del Vangelo, Gesù dà un annunzio straordinario: ti darò io la capacità di fare il bene, di amare come Dio ama. Il mio Spirito, la mia Grazia opererà in te perchè tu diventi sempre più simile a me!
Solo con il suo aiuto noi potremo realizzare quello che dice il salmo responsoriale:
Beato chi cammina nella legge del Signore.
Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
O Dio, che hai promesso di essere presente
in coloro che ti amano
e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola,
rendici degni di diventare tua stabile dimora.