19 marzo 2017 – Domenica III di Quaresima
ASCOLTATE OGGI LA VOCE DEL SIGNORE: NON INDURITE IL VOSTRO CUORE.
RICONOSCETE IL DONO DI DIO E COLUI CHE EGLI HA MANDATO
ADORATE IL PADRE NELLO SPIRITO E IN CRISTO CHE RIVELA LA VERITÀ DI DIO
Domenica III di Quaresima, Anno A
Giovanni 4,5-42; Esodo 17,3-7; Salmo 94; Romani 5,1-2.5-8
di don Pino Germinario
La Quaresima è “l’occasione buona” per ritornare ai fondamenti della nostra fede e per rinvigorirli e approfondirli.
Il battesimo e gli altri sacramenti NON agiscono in modo magico e NON ci assicurano la salvezza indipendentemente dalla nostra risposta libera. Ogni sacramento è l’incontro di Cristo con un uomo che si responsabilizza della salvezza che gli viene offerta.
E’ necessario incontrare in modo libero e responsabile la persona di Gesù e la sua storia, perché abbia inizio e si approfondisca progressivamente un rapporto vitale personale mediante l’esercizio della fede e della conversione.
La Quaresima è il tempo in cui tutto lo sforzo della chiesa attraverso la sua liturgia è teso alla formazione cristiana e alla maturazione della fede che deve essere continuamente approfondita e vissuta attraverso le scelte concrete della nostra vita.
E’ necessario fare spazio al dono della carità di Dio infusa in noi con la Parola e con i Sacramenti. I figli di Dio rendono operante il suo amore nella preghiera e nel servizio ai fratelli.
Non dobbiamo mai dimenticare che la conoscenza di Gesù è dono di fede, che si sviluppa e approfondisce solo attraverso l’impegno di vita cristiana.
La nostra vita, allora, sarà segno della realtà nascosta nel battesimo che abbiamo ricevuto.
L’incontro di Gesù con la samaritana incentrato sul tema “dell’acqua viva che zampilla per la vita eterna” rappresenta la progressiva rivelazione del mistero di Cristo che apre le porte della salvezza.
Anche per noi, che abbiamo ricevuto l’acqua del Battesimo, si deve compiere un cammino progressivo che ci aiuti a comprendere ciò che con il Battesimo siamo diventati: figli di Dio.
«ottenuta la remissione dei peccati, liberati dal potere delle tenebre siamo trasferiti allo stato di figli adottivi; rinascendo dall’acqua e dallo Spirito Santo diventiamo nuova creatura: per questo veniamo chiamati e siamo realmente figli di Dio» (n.1-2 Intr. Rito Iniziazione Cristiana Adulti)
Nello stile tipico di Giovanni, il dialogo sale progressivamente e si sviluppa su livelli diversi: quello divino di Gesù e quello umano della samaritana.
Da una parte Gesù parla dell’acqua viva che zampilla per la vita eterna, mentre la samaritana chiede l’acqua che la disseti definitivamente senza più dover venire al pozzo.
Gesù dice: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”
E la Samaritana risponde: Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù rivela la sua perfetta conoscenza della vita della donna che, stupita, lo riconosce come “un Profeta”, ma vuole allontanare il discorso dalla sua vita privata e lo sposta sulle controversie religiose tra Giudei e Samaritani.
Gesù porta ancora più in alto il livello del dialogo e chiede alla donna un vero atto di fede: CREDIMI, DONNA, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre…. Viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
La donna sempre più meravigliata fa riferimento all’attesa del Messia ed ecco allora la rivelazione piena di Gesù: «SONO IO, che parlo con te». (Si noti che “IO SONO” è il Nome di Dio in ebraico).
La donna allora lascia la sua brocca e corre al villaggio: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?»
Anche noi siamo chiamati ad incontrare Gesù, a credere in Lui, a vivere come figli di Dio per mezzo dello Spirito Santo e in piena sintonia e comunione con il Figlio di Dio che è Via, Verità e Vita e a metterci in cammino per testimoniare agli altri quello che abbiamo visto, compreso e creduto.
La fede è un abbandonarsi a Dio per essere accolti da lui: vivere giorno per giorno, senza avere altra speranza che Dio.
O Dio, sorgente della vita,
tu offri all’umanità riarsa dalla sete
l’acqua viva della grazia
che scaturisce dalla roccia,
Cristo salvatore;
concedi al tuo popolo il dono dello Spirito,
perché sappia professare con forza la sua fede,
e annunzi con gioia le meraviglie del tuo amore.