2 aprile 2017 – Domenica V di Quaresima
IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA; CHI CREDE IN ME, ANCHE SE MUORE, VIVRÀ;
CHIUNQUE VIVE E CREDE IN ME, NON MORIRÀ IN ETERNO
SE CREDERAI, VEDRAI LA GLORIA DI DIO
Domenica V di Quaresima, Anno A
Gv 11,1-45; Ez 37,12-14; Sal 129; Rm 8,8-11
di don Pino Germinario
Il testo della “rianimazione” di Lazzaro, è il preludio alla “risurrezione” di Gesù. La prima è un ritorno alla vita attuale mentre la secondo è il passaggio alla vita stessa di Dio che dura in eterno.
Il testo è proclamato per noi: per illuminare il cammino della nostra vita cristiana oggi.
Noi siamo “l’ammalato che Gesù ama”. Noi siamo esposti ogni giorno al male, al peccato e alla morte. Noi senza di Lui siamo perduti.
Ma Gesù è l’Amico vero che è pronto dare la vita per ciascuno di noi.
«Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?»
E così fu perchè questo segno straordinario mise definitivamente in allarme i capi dei Giudei:
47Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. 48Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
53Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. (Gv 11,47.53)
Ciascuno di noi riconosce di aver bisogno dell’aiuto di Gesù che porti a compimento, a trasfigurazione, a santificazione la nostra vita.
Già nel battesimo questa trasformazione è iniziata.
Lo Spirito di Gesù è stato “seminato” in noi e continuamente abbiamo bisogno di attingere a questa forza di vita che viene solo dal Signore.
Ogni giorno il Signore ci aiuta a morire al male e al peccato e a rinascere alla vita nuova di Dio che si manifesterà pienamente in noi alla nostra risurrezione.
Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno.
Gesù entra nella nostra storia di morte per portare la vita.
Abbiamo ricevuto lo Spirito Santo. Ci è stata data la luce. Abbiamo in dono la vita. Riconosciamo la bellezza di essere cristiani. Ringraziamo per il dono del Battesimo che ci apre le porte alla vita di Dio.
Nella prima lettura il profeta Ezechiele aveva annunziato ad un popolo sconfitto ed esiliato un intervento straordinario di dio che avrebbe dato vita nuova al popolo facendolo rivivere dal sepolcro della distruzione, dell’esilio e della morte e utilizza l’immagine delle ossa inaridite che riprendono corpo e spirito per opera di Dio.
«Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò».
Ed ecco ora nella rianimazione di Lazzaro quella profezia si realizza concretamente e ben oltre l’immagine profetica.
Gesù aveva compiuto una serie di segni sempre più chiari e sempre più forti dell’opera di salvezza che era venuto a compiere.
Il segno di Lazzaro è quello più forte e più vicino alla realtà straordinaria, inimmaginabile e divina della risurrezione.
Nella celebrazione della Pasqua noi contempliamo non solo l’opera meravigliosa della morte e risurrezione di Gesù, ma vediamo in Lui il prototipo il primo frutto della nostra nuova condizione di figli di Dio, chiamati come Gesù a passare sì attraverso la morte ma per giungere alla risurrezione alla vita di Dio!
Il salmo 129 “De profundis” esprime insieme la nostra angoscia e la nostra speranza che supera l’angoscia con la fede:
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.
Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.
E San Paolo nella seconda lettura ci ricorda la lotta interiore che si svolge ogni giorno dentro di noi tra il nostro istinto inclinato al male – “la carne” – e lo Spirito di Dio ricevuto nella Battesimo.
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Eterno Padre, la tua gloria è l’uomo vivente;
tu che hai manifestato la tua compassione
nel pianto di Gesù per l’amico Lazzaro,
guarda oggi l’afflizione della Chiesa
che piange e prega per i suoi figli
morti a causa del peccato,
e con la forza del tuo Spirito
richiamali a vita nuova.