Domenica 30 aprile 2017 – Domenica III di Pasqua

RESTA CON NOI, PERCHÉ SI FA SERA

IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI, FINO ALLA FINE DEL MONDO

III Domenica di Pasqua, Anno A

Lc 24,13-35;  At 2,14.22-33;  Sal 15;  1Pt 1,17-21

di don Pino Germinario

Caravaggio, Cena in Emmaus, 1606, Milano, Pinacoteca di Brera

Caravaggio, Cena in Emmaus, 1606, Milano, Pinacoteca di Brera

Il tempo pasquale celebra (cioè ricorda e rende presente) i frutti della Passione, Morte e Risurrezione del Signore.

Il primo di questi frutti è l’effusione della Spirito Santo sui discepoli che prendono coscienza di essere “chiesa”: popolo di Dio radunato nel nome di Gesù.

Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra (At 1,8)

La centralità della chiesa nel tempo pasquale è manifestata dal fatto che, in questo periodo, la prima lettura, solitamente tratta dall’Antico Testamento, è invece presa dagli Atti degli Apostoli nei quali troviamo i primi passi della comunità cristiana.

L’effusione dello Spirito Santo trasforma gli uomini e le donne che avevano seguito Gesù, ma che nel momento terribile della passione e della morte si erano dispersi o lo avevano rinnegato.

Un esempio di questa trasformazione lo vediamo svolgersi sulla via tra Gerusalemme e Emmaus.

La tristezza, lo sconforto e la delusione avevano invaso il cuore dei due discepoli che pure avevano visto e ascoltato tante volte il Maestro.

Essi non sospettano neppure lontanamente la realtà della risurrezione e per questo non riescono a riconoscere Gesù nel viandante che vedono accanto a loro sulla strada.

«Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?»

Ma ecco che avviene un fatto nuovo e inatteso. Il viandante mostra una straordinaria conoscenza delle Scritture. E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva al Cristo.

Le parole delle antiche scritture applicate alla persona e alla vita di Gesù, che loro avevano conosciuto, scuote profondamente i due discepoli.

«Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».

E’ proprio quello che avviene in ciascuno di noi quando ascoltiamo la Parola di Dio e la contempliamo realizzata in Gesù Cristo!

24In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. (Gv 5)
I due discepoli non vogliono più separarsi dal viandante e lo invitano a rimanere presso di loro.

Ed ecco si compie ancora un altro fatto che “apre” finalmente gli occhi, il cuore e la mente dei due discepoli:

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.

Insieme all’ascolto della Parola, meditato e applicato a Cristo, ciò che caratterizza la comunità cristiana è la frazione del pane eucaristico in cui lo stesso Signore si fa presente in mezzo ai discepoli, sostenendo e animando la vita cristiana di ogni discepolo e di ogni comunità e dando a ciascuno la capacità affrontare con amore, serenità e coraggio ogni situazione.

Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; 18illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 19e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. (Ef 1)

 

O Dio, che in questo giorno memoriale della Pasqua

raccogli la tua Chiesa pellegrina nel mondo,

donaci il tuo Spirito,

perché nella celebrazione del mistero eucaristico

riconosciamo il Cristo crocifisso e risorto

che apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture,

e si rivela a noi nell’atto di spezzare il pane.

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