2 luglio 2017 – Domenica XIII del Tempo Ordinario
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà,
e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Domenica XIII del Tempo Ordinario, Anno A
Mt 10,37-42 ; 2 Re 4,8-11.14-16a; Sal 88; Rm 6,3-4.8-11
di don Pino Germinario
In questa parte del Vangelo di Matteo troviamo raccolti una serie di “detti” di Gesù che sono dei consigli, delle indicazioni per vivere da buoni cristiani facendo delle cose diverse da quelle che tutti fanno.
Essere cristiani è anzitutto una questione di amore.
Il vero discepolo di Gesù è colui che ha compreso quanto è straordinariamente grande l’amore di Gesù per noi e quindi pone al primo posto la risposta di amore verso di Lui.
Questo non gli impedisce affatto di amare gli altri anzi fornisce una motivazione profonda all’amore. Il cristiano ama gli altri, non se o perchè lo meritano, ma come risposta all’amore di Dio.
È però importante che anche nell’amore il cristiano ponga il Signore al di sopra di tutto e al di sopra di tutti cosicché nulla e nessuno possa frapporsi tra noi e il Signore.
Un’altra caratteristica del cristiano è l’accoglienza reciproca che è per noi una manifestazione dell’amore verso Dio e come tale il Signore la considera e la ricompensa.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa.
Il cristiano, ad imitazione del Maestro deve mettere la sua vita a disposizione di Dio, nelle mani di Dio perchè il Signore possa fare grandi cose per mezzo di lui.
Chi “perde” la sua vita ogni giorno per il Signore, la conserverà per sempre, mentre chi avrà pensato ogni giorno solo a sé stesso non conserverà nulla e perderà tutto quello che crede di avere.
Infondi in noi, o Padre,
la sapienza e la forza del tuo Spirito,
perché camminiamo con Cristo sulla via della croce,
pronti a far dono della nostra vita
per manifestare al mondo la speranza del tuo regno.