30 luglio 2017 – Domenica XVII del Tempo ordinario, Anno A

Ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile

 a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro  cose nuove e cose antiche

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Mt 13,44-52; 1 Re 3,5.7-12; Sal 118; Rm 8,28-30

di don Pino Germinario

 

Gerrit Dou (su disegno di Rembrandt), Parabola del tesoro nascosto, 1630 circa, olio su legno, Museo di Belle Arti di Budapest

Gerrit Dou (su disegno di Rembrandt), Parabola del tesoro nascosto, 1630 circa, olio su legno, Museo di Belle Arti di Budapest

Termina con le parabole del tesoro, della perla e della rete, il “corso” in parabole sul regno di Dio contenuto nel capitolo 13 del vangelo di Matteo.

Scoprire il regno di Dio è come trovare un tesoro o una perla preziosa cioè qualche cosa che ha un valore straordinario, che diventa più importante di ogni altra cosa, che cambia la vita di chi lo scopre.

 

La tua parola, Signore, è stabile come il cielo.
La tua fedeltà dura per ogni generazione;

hai fondato la terra ed essa è salda.
Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi,

perché ogni cosa è al tuo servizio.
Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria.
Mai dimenticherò i tuoi precetti: per essi mi fai vivere.
Io sono tuo: salvami, perché ho cercato il tuo volere. (Sal 119)

 

Una volta scoperto il regno di Dio, esso diventa il centro della nostra vita.

Tutte le persone e le cose conservano il loro valore e la loro importanza ma il Signore è al sopra di tutto e prima di tutti gli altri.

Ogni cosa assume il suo vero valore solo se paragonata a Dio.

 

Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo.
Venga a me la tua misericordia e io avrò vita,
perché la tua legge è la mia delizia.

Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici. (Sal 118)

 

La parabola della rete riprende il tema del bene e del male già rappresentato nella parabola della zizzania.

Il regno di Dio è come una grande rete pronta ad accogliere tutti.

A tutti viene data la possibilità di entrare in essa.

I pesci buoni e quelli cattivi stanno insieme, come il grano e la zizzania.

La cosa straordinaria è che – diversamente da quello che avviene in natura – tra il momento della pesca e quello della cernita finale, tutti i “pesci” hanno la possibilità di diventare “buoni” e di non essere buttati via.

Ecco dunque che diventa importante utilizzare a fondo il tesoro della Parola che ci viene dato per attingere da esso elementi antichi e nuovi che possano essere “luce ai nostri passi”.

 O Padre, fonte di sapienza,
che ci hai rivelato in Cristo
il tesoro nascosto e la perla preziosa,
concedi a noi il discernimento dello Spirito,
perché sappiamo apprezzare fra le cose del mondo
il valore inestimabile del tuo regno,
pronti ad ogni rinunzia
per l’acquisto del tuo dono.

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