27 agosto 2017 – XXI Domenica del Tempo Ordinario
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona,
perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.»
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Mt 16,13-20; Is 22,19-33; Sal 137; Rm 11,33-36
di don Pino Germinario
Siamo ad un punto di svolta del Vangelo di Matteo.
Gesù pone ai discepoli e a noi che oggi ascoltiamo questa Parola una domanda fondamentale:
«Ma VOI, chi dite che io sia?».
La risposta a questa domanda determina il far parte o meno della comunità cristiana e cambia totalmente il significato e l’impostazione di tutta la nostra vita.
La risposta di Pietro esprime la fede dei discepoli che ormai non considerano Gesù solo come un Maestro che conosce e insegna le cose di Dio, ma come il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
Gesù sottolinea che la fede in Lui non è una dote naturale di una persona, ma è un andare incontro, è la disponibilità ad accogliere la rivelazione di Dio.
È Lui che apre progressivamente la nostra mente e il nostro cuore a riconoscere la Sua presenza, la Sua opera e il Suo amore.
La fede in Cristo non è solo una comprensione teorica, ma comporta un cambiamento del modo di vivere, una attività, un servizio per la comunità.
A Piretro viene affidato il servizio di presiedere la comunità: il potere delle chiavi e dello sciogliere e del legare.
Queste espressioni tipiche dell’ambiente semitico indicano il potere di amministrare la comunità che Cristo costruisce, di dare l’interpretazione autentica della Parola di Dio e dei comportamenti della comunità e di ammettere o di escludere dalla comunità stessa.
Questo costituisce Pietro e il suoi successori come punto di riferimento sicuro, per ogni cristiano, nelle questioni di fede e di vita cristiana.
D’altra parte ciascuno di noi, come cristiano, è chiamato a dare un contributo attivo e personale, una disponibilità concreta alla vita della comunità secondo le qualità e i doni che Dio gli ha dato.
Stranamente alla fine del testo Gesù ordina ai discepoli che non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Questo perchè i discepoli, pur riconoscendo in Lui il Messia, non hanno ancora compreso in che modo Gesù intende esercitare la sua missione.
Come vedremo la prossima domenica i discepoli non sono ancora pronti a seguire Gesù verso il mistero della morte e della risurrezione.
O Padre, fonte di sapienza,
che nell’umile testimonianza dell’apostolo Pietro
hai posto il fondamento della nostra fede,
dona a tutti gli uomini la luce del tuo Spirito,
perché riconoscendo in Gesù di Nazaret
il Figlio del Dio vivente,
diventino pietre vive
per l’edificazione della tua Chiesa.