24 dicembre 2017 – VI Domenica di Avvento
SARÀ GRANDE E VERRÀ CHIAMATO FIGLIO DELL’ALTISSIMO
IL SIGNORE DIO GLI DARÀ IL TRONO DI DAVIDE SUO PADRE
E REGNERÀ PER SEMPRE SULLA CASA DI GIACOBBE E IL SUO REGNO NON AVRÀ FINE
Domenica VI di Avvento, Anno B
Lc 1,26-38; 2 Sam 7,l-5.8b-12.14.16 ; Sal 88; Rm 16,25-27
di don Pino Germinario
9 Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
10 Chi è mai questo re della gloria? (Sal 24)
La liturgia della IV domenica di Avvento che ci introduce al Natale annunzia solennemente chi è Colui che viene in mezzo a noi e si fa uno di noi. Il Signore aveva promesso a Davide: Io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre.
Ma dopo qualche secolo la dinastia di Davide finì, Gerusalemme fu conquistata dai Babilonesi e il tempio fu distrutto. Ora giunge “la pienezza dei tempi” in cui la promessa fatta a Davide si compie in Gesù Cristo.
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine
Questa stabilità e assoluta continuità sono assicurate per il fatto che Gesù non è soltanto un discendente di Davide (in quanto legalmente figlio di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe Lc. 1,27) ma è il Figlio dell’Altissimo.
Egli è il Re Messianico, è l’erede del regno di Davide, colui che realizza le promesse che Dio aveva fatto a Davide.
Lo diciamo ogni domenica nel credo: il suo regno non avrà fine.
E’ il Re divino, Colui che è seduto alla destra del Padre e regna per i secoli dei secoli.
Il Natale segna l’inizio del tempo del compimento delle antiche promesse di Dio. Nel Natale noi celebriamo il Signore che mantiene le sue promesse e sulla Sua Parola noi impostiamo tutta la nostra vita.
San Paolo annunzia nella lettera ai Romani che il mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni, ora è manifestato.
A Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli.
Lo stesso Signore, la cui incarnazione noi stiamo per celebrare, è presente qui e ora in mezzo a noi con la sua Parola e con i suoi Sacramenti.
E’ Lui la nostra vita, è Lui la nostra salvezza, è Lui la nostra speranza.