25 novembre 2018 – XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Solennità di Cristo Gesù Re dell’Universo
IO SONO RE. PER QUESTO IO SONO NATO E PER QUESTO SONO VENUTO NEL MONDO:
PER DARE TESTIMONIANZA ALLA VERITÀ.
CHIUNQUE È DALLA VERITÀ, ASCOLTA LA MIA VOCE.
Domenica XXXIV ed ultima del Tempo Ordinario
Giovanni 18,33-37; Daniele 7,13-14; Salmo 92; Apocalisse 1,5-8
di don Pino Germinario
L’anno liturgico si conclude con la celebrazione del “primato” di Gesù Cristo su tutto il creato. Non è un primato politico né economico né si basa sulla forza. È un primato oggettivo, naturale poiché Egli è il Creatore e il Signore.
15Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
16perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
17Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
18Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
19È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
20e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli. (Col 1)
Egli è la fonte della vita. Egli è Colui che regge le sorti di tutti e di ciascuno. Il suo è un Regno di amore di giustizia e di pace.
16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. (Gv 3)
La regalità di Gesù consiste nel testimoniare la verità di Dio e su Dio che è Amore, nel trasmettere la rivelazione di Dio, nel comunicare all’umanità la vita stessa di Dio.
Il Libro dell’Apocalisse indica Gesù come il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano. Egli è Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre. Egli è il Principio e il Fine di tutte le cose. Colui che è, che era e che viene.
A lui affidiamo la nostra vita, in Lui riponiamo la nostra speranza. Lasciamo che il suo Amore operi in noi e ci renda sempre più simili a Lui.
Con questa Domenica termina il mio servizio per questa rubrica di commento alla Parola di Dio che ho iniziato e condotto per un ciclo triennale in cui il Lezionario organizza le letture bibliche dei giorni festivi. Desidero ringraziare in particolare Gianna Grillo ed Elisabetta Gadaleta sia per l’impaginazione e la pubblicazione sul sito della Parrocchia sia per le immagini belle, raffinate e sincronizzate con i temi della settimana che sono stati così visualizzati e illustrati.
Spero che i commenti siano stati utili a favorire una più diretta e approfondita conoscenza dei testi biblici.
Un saluto a tutti.
Don Pino Germinario