Coronavirus, venti cose belle e una domanda per voi!
Coronavirus, venti cose belle: storie minime di solidarietà senza bandiera
Uomini e donne scappate dalla Siria o dai centri di detenzione libici cuciono mascherine, migranti consegnano la spesa ad anziani e disabili, Ong al lavoro: brevi racconti per riflettere
Tempi magri per i cattivisti (gli odiatori seriali), quelli del coronavirus: marocchini che offrono un posto letto agli italiani bloccati in Marocco dopo la chiusura delle frontiere (Aiutateci a casa vostra!), condomini cinesi che lasciano nella buca delle lettere tre mascherine (Aiutateci a casa nostra!), migranti fuggiti dai lager libici e dalla guerra in Siria che consegnano la spesa agli anziani, o cuciono mascherine (Aiutiamoli a casa nostra, che poi ci aiutano), e le Ong che fine hanno fatto? Sono tutte sul campo. Abbiamo scelto venti storie di solidarietà per riflettere. (n.d.r. in questo articolo ne troverete solo alcune, le altre potete leggerle qui)
2. Matteo Zorzoli, giornalista sportivo, ha postato su Twitter la foto di una busta da lettere con su scritto “Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! All’alba vincerò” e all’interno tre mascherine. Una famiglia cinese l’ha lasciata in tutte le cassette postali del palazzo in cui si è trasferita da poco. “Ancora non parlano bene l’italiano, stiamo scrivendo un messaggio di ringraziamento con parole semplici e comprensibili”, ha commentato il papà di Matteo a La provincia pavese.
3. Aiutiamoli a casa nostra, che poi ci aiutano. Il tg del volontariato ha dedicato una puntata a Moussà, rifugiato ivoriano che vive a Novate Milanese. È da poco rimasto disoccupato perché il ristorante in cui lavorava è stato chiuso “causa coronavirus”, e ha deciso di diventare un volontario dell’Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani): in questi giorni sta consegnando la spesa a domicilio ad anziani e disabili.
9. Aiutiamoli dentro casa. In principio fu un post-it comparso in un condominio di Roma. Il testo, riportato da Repubblica, recitava così: “Per tutte le persone con più di 70/75 anni e con patologie, le famiglie…si offrono di far la spesa per voi”. Poi è successo ovunque. covid19italia.help, una piattaforma promossa da Action Aid e messa in piedi da volontari e volontarie con l’obiettivo di collezionare informazioni utili, segnala la presenza di 142 servizi di consegne e commissioni, nonché 79 di supporto psicologico, che sono disseminati in tutta Italia: sud, centro e nord.
12. A Giugliano, in provincia di Napoli, una donna di 82 anni ha chiamato la locale stazione dei carabinieri preoccupata: ha detto di essere sola, di dover andare a fare la spesa, e di non aver a disposizione mascherine da indossare per proteggersi. Poco dopo, a casa sua, ha bussato il Comandante, mascherine alla mano. Lo racconta Il meridiano news.
15. E chi una casa non ce l’ha? #vorreirestareacasa è la campagna per aiutare chi non ha un tetto sotto cui rifugiarsi lanciata dall’associazione romana Binario 95, che sta continuando a fornire servizi di accoglienza. In Italia si stima che i clochard siano circa 55mila.
Hanno collaborato Alessandro Ciquera e Roberto Ranucci
E ora tocca a noi!
Sono passate ormai due settimane dall’inizio della nostra quarantena, del nostro rinchiuderci in casa per sfuggire al nemico invisibile, il coronavirus. Si può uscire solo per lavoro e per situazioni di necessità, quali fare la spesa e andare in farmacia. Ogni altra attività è bloccata, ci ritroviamo così a vivere un tempo nuovo, per alcuni più disteso, per altri riempito dalla novità dello smart working e della didattica a distanza. La Chiesa, pur essendo aperta ai fedeli, non permette più la partecipazione alla liturgia, così come le attività di catechesi, le quali si sono trasferite in gran parte sui social network. In queste situazioni, spesso a prendere il sopravvento è la noia, l’ansia, la paura, la rabbia. Eppure c’è chi, anche nelle avversità, riesce a trovare qualcosa di positivo, ed è a queste esperienze che oggi vogliamo dare voce, perchè possano essere seme di speranza per chi non riesce a vedere che buio intorno a sè!
Compila il seguente form, anche in maniera anonima, e aiutaci ad arricchire la sezione “Semi di Speranza” con esperienze positive di condivisione, di solidarietà, vissuti o ascoltati! https://forms.gle/fyGpdwdpt1MpgcZ58