3 gennaio 2021 – 2^ Domenica di Natale

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18.

“In principio era il Verbo”

Tra la fine e l’inizio di un nuovo anno è spontaneo fare riferimento al passato e al futuro. Ricordarsi del passato con la consapevolezza delle difficoltà e dei disagi affrontati, e guardare al futuro con il desiderio che la situazione generale migliori, che ci sia un mutamento positivo delle condizioni in cui viviamo. Pochi però in questo auspicio di miglioramento includono se stessi, spesso si soffermano solo a desiderare un cambiamento di tutto ciò che li circonda. Si dimentica che l’inizio di ogni cambiamento comincia innanzitutto da se stessi e poi coinvolge anche tutto il resto. E per cambiare se stessi non è sufficiente solo lavorare su quegli aspetti che non piacciono della propria persona, occorre guardare ad un modello di riferimento che permetta, come davanti uno specchio, di riconoscere altri aspetti di sè che non sono buoni e dei quali non ci si accorgerebbe se non “specchiandosi” in questo modello. Un modello non scelto arbitrariamente secondo i propri gusti, ma qualcuno di veramente superiore a sè, che sia “in principio”, all’inizio, in una posizione di riferimento assoluto. E questi è proprio il Verbo, il figlio di Dio che ha assunto la natura umana. Se non guardi a Lui come l’uomo perfetto da cui cominciare il tuo cambiamento, qualunque altro felice inizio tu possa augurarti sarà solo una vaga speranza, o addirittura una felice illusione.

In breve

Cosa ti auguri per il nuovo anno? Se vuoi che sia diverso dai precedenti allora devi cambiare anche te stesso. E per farlo devi guardare a Colui che può ispirarti un miglioramento. Gesù è “in principio”, in una posizione di riferimento assoluta perchè tu sappia in quali aspetti cambiare per divenire una persona migliore.

Fonte:

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