Pasqua di Verità – Gli auguri del Parroco don Vincenzo
Cristo risorto è la verità più grande di Dio consegnata all’uomo. Per chi la accoglie diventa la certezza del suo essere persona e credente. Tralascio la trattazione teologica della Pasqua per sottolinearne la verità antropologica. Lo faccio ricordando un episodio che può sembrare estraneo all’evento della resurrezione: l’incontro di Gesù con la samaritana; un fatto umano del Gesù terreno che, anche se antecedente al mistero pasquale, può essere annoverato, sono convinto, tra le apparizioni del Risorto riportate nei Vangeli: la presenza del Cristo nel cenacolo otto giorni dopo, la pesca miracolosa, il cammino con i discepoli di Emmaus e altri episodi.
Gesù, dunque, incontra la samaritana e in un dialogo quasi alla pari, le comunica la verità della sua vita attraverso le verità dei suoi trascorsi. Il parlare di Gesù genera un cammino di ricerca suscitato nella donna la quale non si sente mai accusata per i suoi errori ma, al contrario, è interessata a sapere sempre di più cosa quest’uomo le voglia dire, fin dove voglia spingersi, cosa possa aggiungere a quanto già vissuto. Alla fine di questo dialogo, la donna corre in paese a raccontare l’incontro con Gesù; la novità di un uomo che sa tutto di lei; conosce le verità più nascoste, anche quelle a lei ignote. Perciò, ella diventa una testimone attendibile, perché quanto racconta è la verità della sua persona. Non sta dicendo fatti di altri, non sta interpretando ciò che ha visto; sta comunicando le parole di Gesù su di lei, sulla sua esistenza. E quindi, bisogna crederle per forza. Penso che l’incontro del Gesù umano con la donna samaritana possa considerarsi un’apparizione del Cristo risorto come anticipazione ante litteram dell’evento stesso… come le donne che dal sepolcro dopo l’incontro con Gesù, corrono in paese dai discepoli e annunciano la resurrezione.
Pasqua di verità: in questa affermazione ci sono due parole che possono incontrarsi perché l’una esprime l’altra, l’una significa l’altra, l’una è l’emanazione dell’altra. Gesù Cristo, risorto da morte, fa conoscere all’uomo la verità di sé nella vita terrena, prima della morte. Attraverso gesti e parole Egli già fornisce all’uomo le verità di fondo: chi è, cosa ci fa in questo mondo, che senso ha la sua vita, cosa ci sarà dopo… tali verità raggiungeranno la pienezza con la resurrezione. In questo evento, tutto diventa massimamente rivelatore per la persona umana. D’ora innanzi non ci sarà più alcuna cosa senza risposta.
Che cos’è la verità? dice Pilato. Io sono la verità dice Gesù Cristo. Che faccia ha la verità? dice Vasco Rossi. Si può dire tanto sulla verità e tutti, sovente, si ha bisogno della verità e delle verità. Le più immediate, quelle di ogni cosa, in ogni giorno, con ogni persona; le verità dette o negate, quelle date o ricevute; quelle che ti sembrano vere ma sono verità false; quelle che ti dici per stare meno male ma poi ti fanno precipitare e stai peggio. A volte si ha bisogno che qualcuno ti dica la verità con forza; te la sbatta in faccia per scuoterti e riprendere il cammino; si ha bisogno di Qualcuno che si affianchi a te senza mai giudicarti e con garbo e maieutica tiri fuori la verità dalla tua vita… ed è gioia infinita. C’è anche la verità scomoda, che non vuoi sentire, ma sai che ti fa tanto bene. Ancora, ci sono le verità di fondo, quella sulla tua persona presa tutta in un attimo, quella sull’amore che hai la gioia di vivere o la sfortuna di non avere più. Da ultimo la verità sulle cose future che sembra quasi impossibile avere.
Decidi a chi dare ascolto, se a Pilato, se a Cristo, se a Vasco. Il primo è il rappresentante dei padroni di questo mondo che vivono e si consumano nel potere, detentori di una verità bugiarda che finisce per annientarli. E di loro non rimarrà alcuna traccia. Il secondo è Dio. Conoscere la sua vita per poi seguirlo ti dà la certezza di una verità vera. E sul futuro, sta’ tranquillo perché ti ha preceduto nell’aldilà e ti prepara un posto. Il terzo è Vasco, un uomo in ricerca della verità come la samaritana; lo si può considerare l’esponente di quanti fanno della loro vita lo spazio e il tempo di ricerca della verità. Di chi non si accontenta di verità date e preconfezionate, stabilite da altri e garantite a prescindere. Sembra il capofila di uomini e donne che, tra i mille errori, sono in cammino e lo saranno sempre. Amano raccontare e raccontarsi. Non se la sentono di consegnare verità ad alcuno. L’unica verità è la ricerca.
La verità della resurrezione, che è il Cristo veramente risorto, accompagni la tua vita. Ne segni i passi. Ne guidi il cammino. Potrai scegliere di accogliere la verità del Cristo nella fede in Lui. Oppure potrai viverti le verità in questo mondo, in un cammino che non ha fine e ogni giorno chiederti: che faccia ha la verità? Potrai fare la prima e la seconda cosa insieme. Mi raccomando però: lascia stare Pilato. Egli si domanda cos’è la verità perché non l’ha mai incontrata o forse perché non la vuole conoscere. Tu invece sei immagine di Dio e sei persona. È la prima verità che non devi mai dimenticare. Tanti auguri veri.
Vincenzo Di Palo