Una Chiesa in Ascolto
Papa Francesco ha avviato nella Chiesa mondiale e nella Chiesa Italiana un percorso articolato in più anni e in più fasi: si tratta del Sinodo, partito ad ottobre scorso, che si concluderà con il giubileo del 2025. Sinodo è una parola che sentiremo spesso e che significa “camminare insieme”. Con questo percorso, infatti, la Chiesa vuole ribadire e riprendere ciò che già si era proposta di essere, dal Concilio Vaticano II in poi: compagna di strada di tutti gli uomini del nostro tempo. Compagna di strada, capace cioè di stare accanto, camminare a fianco, recepire istanze, speranze, angosce, problemi, realtà che le persone vivono quotidianamente e assumerle, cioè farle proprie, sforzarsi di illuminarle alla luce del Vangelo.
Per fare questo c’è bisogno di mettersi in ascolto, costante, paziente, umile delle storie e delle vite di ognuno. C’è bisogno di vicinanza, dialogo e di confronto. Ecco, la Chiesa, con il Sinodo, vuole ripensare uno stile, un modo di essere, che la porti a manifestare sempre più attenzione alle diverse età (bambini, adolescenti, giovani, adulti, anziani), condizioni di vita (lavoratori, disoccupati, pensionati, famiglie, coppie, persone fragili, diversamente abili,…), vecchie e nuove povertà.
Il Sinodo appena avviato ha diverse tappe. La prima interessa tutti noi, perché è una tappa “dal basso”: interpella, cioè, la realtà parrocchiale e consiste nell’ascolto della base, cioè di tutte le persone che vivono nei territori parrocchiali. Tutte le persone. Non solo quelle che abitualmente frequentano la parrocchia, ma anche chi viene solo a Messa la domenica, anche chi a Messa non viene affatto, chi non è credente. Ci sta a cuore, come Chiesa, conoscere idee, opinioni, sguardi sulla Chiesa stessa e sulla realtà, di tutte le persone che vorranno darci una mano anzitutto a verificarci. A verificare il nostro modo di essere e di procedere, a capire se siamo o non siamo significativi e veramente evangelici, su quali strade orientare e concentrare maggiormente il nostro servizio. Vogliamo metterci in gioco, aprirci, anche sottoporci a critiche, pur di avviare un dialogo vero, franco, libero e partecipato.
Per questo stiamo facendo uno sforzo di progettazione e di organizzazione, perché in questa fase tutti abbiano la possibilità di partecipare, di dire il proprio pensiero. Gli appuntamenti fissati per questa fase sono quattro, due nel mese di gennaio, due in quello di febbraio, giacché molti sono i temi da discutere insieme.
Ora non ci resta che rivolgervi il nostro appello a partecipare e a dare il vostro personale, prezioso contributo. Facciamo di queste assemblee veramente un momento corale. Per una volta proviamo a mettere in secondo piano i nostri impegni, il nostro sacrosanto diritto al riposo e doniamo un po’ del nostro tempo a questa sfida. Proviamo a far sentire, attraverso la nostra voce, l’eco della nostra vita della nostra esperienza di Chiesa, positiva o negativa che sia. Nessuno di noi si senta inadeguato, fuori luogo, non coinvolto. Regaliamoci questa opportunità di fare comunità e di ascoltarci reciprocamente, senza giudizi e pregiudizi.
Le assemblee si svolgeranno domenica 15 gennaio, sabato 22 gennaio, sabato 12 febbraio e domenica 27 febbraio.