A Braccia Aperte – 25 aprile 2024

Giovedì 25 aprile, sessanta tra bambini, giovani e adulti aderenti di Azione Cattolica, genitori e amici parrocchiani, si sono diretti verso il Vaticano per una giornata in compagnia di Papa Francesco e di tutta l’AC Nazionale, un grande evento dal titolo A Braccia Aperte, che ha inaugurato la XVIII Assemblea Nazionale di Azione Cattolica. Quella vissuta è stata una giornata densa, ricca di spunti di riflessione e di provocazioni lanciate dal Papa e dai diversi testimoni che si sono susseguiti nell’arco della giornata, ma è stata soprattutto un’esperienza colma di emozioni, di abbracci, di sguardi, di incoraggiamenti, di viva fede. Abbiamo raccolto alcune testimonianze, che lasciamo qui di seguito:

Difficile esprimere a parole i sentimenti e le emozioni vissute in una giornata cosi’ intensa, intrisa di una molteplicità di sensazioni che tuttavia proverò a mettere in ordine.
Gratitudine.
Sono grata ai Giovani della nostra Comunità Parrocchiale, perché con tanta pazienza, abnegazione e affetto si sono presi cura di ognuno di noi, dandoci l’opportunità di vivere un’esperienza così unica, arricchendo il nostro bagaglio spirituale e sociale.
Riconoscenza.
Essere comunità vuol dire essere presenti gli uni per gli altri, in una sorta di mutualità affettiva, e vederla attuata nei piccoli e grandi gesti di giovanissimi, giovani e adulti mi fatto sentire riconoscente per l’esempio positivo che offrono a noi e ai nostri figli.
Speranza.
E’ stato sorprendente ritrovarmi sotto il sagrato di San Pietro per poi girarmi e rendermi conto che ero solo un puntino in una moltitudine di quasi 80000 persone, accomunate tutte dallo stesso desiderio di condivisione e riflessione. Questa consapevolezza ha alimentato in me un sentimento di profonda speranza in tutto ciò che di buono possiamo ancora realizzare per il nostro prossimo.
Gioia.
La condivisione, in tutte le sue sfumature e sfaccettature, è sempre fonte di gioia, allegria e felicità, emozioni che hanno accompagnato tutta la giornata trascorsa insieme.
Amore.
Incrociare lo sguardo di Papa Francesco, ascoltare le sue parole, osservare chi mi sedeva accanto con gli occhi pieni della stessa profonda emozione che stavo provando io in quel momento, sentirmi parte di un progetto molto più grande, sentirmi compresa in quell’unico grande abbraccio che si è divulgato a macchia d’olio in tutta Piazza San Pietro, ha riempito il mio cuore di un sentimento così forte e potente che può essere riconosciuto solo nell’Amore, quello puro e incondizionato mosso dalla felicità nel vedere felici gli altri!
Ecco, queste sono forse solo una parte delle emozioni provate, quelle che si sono manifestate e che ho potuto riconoscere. Sono rientrata a casa stanca ma sicuramente felice, motivata dalla consapevolezza che ognuno di noi gioca un ruolo fondamentale nella nostra società, un ruolo importantissimo per promuovere la cultura dell’abbraccio tema portante della giornata trascorsa, l’abbraccio che cura, l’abbraccio che salva ma soprattutto l’abbraccio che cambia la vita.

Emanuela


Grazie di cuore per avermi permesso di realizzare il desiderio delle nonne Isa e Maria (80 anni) di poter rivedere Roma e incontrare il Papa andando contro tutti coloro che dicevano che sarebbe stata una gran “sfacchinata” e che invece per noi è stato un viaggio ricco di emozioni e che ci ha dimostrato che non ci sono limiti se non nelle nostre teste! Grazie di vero cuore, alla prossima!

Mariantonietta


Non ci sono parole per ringraziare colei che ha insistito per il mio viaggio a Roma, viaggio che rimarrà indimenticabile e per sempre nel mio cuore. Tanti amici, “tante braccia aperte” e non pensavo che l’incontro ravvicinato con il Papa mi avrebbe arricchita ed emozionata così tanto. Molte grazie

Maria Assunta


Il 25 aprile 2024 è una data per noi da ricordare… l’incontro con il Papa è stato un misto di emozioni che non si riescono a spiegare, le mie bambine piangevano dalla gioia. Una giornata trascorsa all’insegna di “abbracci”. Abbracci talmente calorosi da scaldare l’anima di tutti. GRAZIE x questa giornata indimenticabile

Katia, Ylenia, Esmeralda


Incontrare tutta la famiglia di AC riunita in una sola città, in una sola piazza, per un unico scopo, quello di vivere la fratellanza con le parole del papa, è sempre una forte emozione. Risulta difficile descrivere lo tzunami di emozioni che ci ha investito e raccontare quello che abbiamo vissuto a chi non c’era. Questi momenti vanno vissuti. La nostra Azione Cattolica ci dà sempre più la conferma che i legami che crea sono forti e, se coltivati, diventano veri. “…un abbraccio può cambiare la vita, mostrare strade nuove, strade di speranza…” L’abbraccio, nella sua semplicità, racchiude tutte le parole che non vengono dette. Un intreccio che fonde le storie, lega i cuori, unisce l’uno con l’altro e tiene saldi quei legami che crea. Le parole del presidente Notarstefano, nella sua relazione finale letta in occasione dell’assemblea elettiva, riesce forse ad incarnare tutto ciò che siamo chiamati a fare, forti dei nostri legami. “Abbiamo ancora oggi l’opportunità di mostrare, alla nostra società italiana, una esperienza di Chiesa sinodale e missionaria che desidera essere fermento di vita buona, seme di fraternità e di comunità, sale che fa gustare il buon sapore del Vangelo a tutti.”

Francesco


Partecipare ad un incontro nazionale di AC, abbracciati dal colonnato di Piazza San Pietro, ti ricorda sempre quanto sia prezioso condividere la fede insieme ad una vera famiglia. Perché questo è l’Ac: una famiglia in cui tutti, bambini, gvs, giovani, adulti e adultissimi sono capaci di provare emozioni genuine, fra cui la gioia più autentica. Torno dall’incontro nazionale del 25 aprile con sentimenti di gratitudine per aver visto da vicino gente capace ancora di commuoversi nello scambiarsi un abbraccio profondo. grazie Ac perché rappresenti, sempre, la gioia del Vangelo. Grazie Papa Francesco per lo sguardo amorevole che hai sempre nei nostri confronti.

Vincenzo


Abbracciarsi significa esprimere valori positivi e fondamentali come l’affetto, la stima, la fiducia, l’incoraggiamento, la riconciliazione. L’AC e i legami che mi ha permesso di instaurare è la testimonianza vivente che la via dell’abbraccio è la via della vita. Abbracci e sorrisi di tanta gente scolpiti in maniera indelebile nel mio cuore, ai quali non posso che essere eternamente grata. Emozioni uniche.

Anna Elena


Per descrivere l’intensa esperienza vissuta a Roma il 25 aprile scorso con il Papa, insieme alla grande famiglia dell’Azione Cattolica, ricorro ad un’immagine: «una vera e propria boccata di ossigeno»!

Ritrovarsi in tantissimi, di ogni età e regione, in un clima di festa e soprattutto col desiderio di una ripartenza più motivata ed entusiasta, ha acceso il cuore di tutti alla speranza e ala fiducia.

Lo slogan, «A braccia aperte», fresco e leggero come una brezza primaverile, ripetuto a più non posso, ci ha messi subito sulla strada giusta, quella di una «postura» ecclesiale capace di aprire sentieri nuovi, relazioni autentiche, ponti insospettati e incontri con tutti. Nessuno escluso!

La stanchezza del viaggio, che pure si è fatta sentire, è stata stemperata dalla presenza del Papa che col suo sorriso e la sua parola accorata e incoraggiante ci ha esortati a proseguire sui passi e nel solco della testimonianza di tanti uomini e donne aderenti dell’ACI, che con la loro vita evangelica hanno contribuito a rendere più bella non solo la Chiesa, ma anche il nostro Paese.

don Gianni

 

Potrebbero interessarti anche...