31 gennaio 2016 – Domenica «DELLA VENUTA DI GESÙ FRA I SUOI CHE NON L’HANNO ACCOLTO»
DOMENICA «DELLA VENUTA DI GESÙ FRA I SUOI CHE NON L’HANNO ACCOLTO»
IV del Tempo per l’Anno C
Luca 4,21-30; Geremia 1,4-5.17-19; Salmo 70; 1 Corinzi 12,31-13,13
di don Pino Germinario
⇓ Dalla sinagoga Gesù viene cacciato fuori e spinto fin sul ciglio del precipizio per buttarlo giù.
⇑ Dal ciglio del precipizio Gesù apre un passaggio in mezzo a quelli che lo circondano e inizia un nuovo cammino.
Ciò che avviene a Nazaret è evidenziato da Luca come un’anteprima, una prefigurazione di tutta la storia di Gesù fino alla sua ⇓ morte e ⇑ risurrezione. C’è il lieto annunzio della venuta del Messia e della presenza del Regno di Dio. C’è la reazione immediata all’annuncio che per alcuni produce conversione, ma per altri un netto rifiuto che porterà Gesù fino al precipizio della morte. Ma alla fine, con la risurrezione, Gesù apre un passaggio, una via di salvezza per tutti quelli che in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo crederanno in Lui.
«Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi ».(Gv 8,28.31-32)
Lo stesso movimento di morte e risurrezione appare simbolicamente nel Salmo 118:
⇓ La pietra scartata dai costruttori ⇑ è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.
e appare esplicitamente nella Lettera ai Filippesi:
⇓ Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini…
umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.
⇑ Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre. (Fil 2)
Scrive Luca: Ma Gesù, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Questa espressione, che anticipa e rappresenta simbolicamente la risurrezione di Gesù, sembra richiamare il passaggio del Signore (la pasqua del Signore poiché pasqua vuole dire passaggio) nella notte della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto.
Il verbo da cui deriva il termine “pasqua” vuol dire “passare oltre”.
È la Pasqua del Signore! 12In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! 13Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. 14Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne. (Es 12,11-14)
Il passaggio del Signore per gli Ebrei in Egitto, che avevano messo sulle loro porte il sangue dell’agnello, è stato di liberazione dalla schiavitù e di salvezza dal male e insieme l’inizio di un nuovo cammino, di una nuova vita.
Ancora di più il sangue di Cristo – agnello di Dio che toglie il peccato del mondo – che passa oltre la morte con la risurrezione divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,,9) e apre per quelli che credono in Lui un passaggio per entrare nel regno di Dio e partecipare alla sua stessa vita.
6Come dunque avete accolto Cristo Gesù, il Signore, in lui camminate, 7radicati e costruiti su di lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, sovrabbondando nel rendimento di grazie…
⇓ 12con lui sepolti nel battesimo, ⇑ con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. (Col 2)
Anche nella apparizione ai discepoli di Emmaus, Gesù, dopo aver detto loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. (Lc 24)
fece come se dovesse passare oltre e mettersi in cammino.
Ma i due discepoli lo pregarono di rimanere con loro:
«Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». (Lc 24,29)
E poi, dopo che lo ebbero riconosciuto nello spezzare il pane e Lui spari dalla loro vista, furono loro, i discepoli, a passare oltre e mettersi in cammino verso Gerusalemme per dare agli altri il lieto annunzio: Gesù è veramente risorto! Quel giorno è stato per loro l’inizio di una vita nuova!
Possiamo dunque concludere con il prologo del Vangelo di Giovanni
⇓ 11Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
⇑ 12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio (Gv 1)
O Dio,
che nel profeta accolto dai pagani
e rifiutato in patria
manifesti il dramma dell’umanità
che accetta o respinge la tua salvezza,
fa’ che nella tua Chiesa
non venga meno il coraggio
dell’annunzio missionario del Vangelo.