Veglia Pasquale: istruzioni per l’uso.
Per Pasqua don Pino ha pensato di fare il commento non alle letture ma alla celebrazione della Veglia Pasquale, in modo che possa essere utilizzato come una guida alle varie parti della veglia.
UNA PREGHIERA PER I MORTI E I FERITI DI BRUXELLES E PER LE LORO FAMIGLIE Dobbiamo andare avanti con coraggio senza rinunziare alla nostra cultura, alla nostra fede e al nostro stile di vita
È LA PASQUA DEL SIGNORE!
“IL SIGNORE DELLA VITA ERA MORTO; MA ORA, VIVO, TRIONFA” (Sequenza)
Letture della Veglia Pasquale
a cura di
don Pino Germinario
ANTICO TESTAMENTO
Gen 1,1 – 2,2 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona
Gen 22,1-18 Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede
Es 14,15- 15,1 Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.
Is 54,5-14 Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te
Is 55,1-11 Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna
Bar 3,9-15.32 – 4,4 Cammina allo splendore della luce del Signore
Ez 36,16-17a.18-28 Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo
NUOVO TESTAMENTO
Rm 6,3-11 Cristo risorto dai morti non muore più.
Lc 24,1-12 Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
La Pasqua è la celebrazione primaria della liturgia e della comunità cristiana: Le domeniche, le solennità, le feste, e tutte le altre celebrazioni sono una “estensione”, una specificazione della Pasqua proprio come un raggio di luce bianca passando attraverso un prisma si scinde in tutti i colori che lo compongono.
La Veglia Pasquale è la più grande, la più solenne, la più esplicativa delle celebrazioni pasquali.
In essa la Chiesa utilizza al massimo la Parola e i Segni ricevuti da Gesù per esprimere la propria fede in Cristo morto e risorto per noi e per la nostra salvezza. Ogni momento della Veglia è fatto per esprimere questa fede.
I SEGNI DELLA LUCE: IL FUOCO E IL CERO
Il Cristo morto e risorto è “la vera luce” che brilla nelle tenebre
4In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
5la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. (Gv 1,4-5)
La luce, la vita, la salvezza, l’amore, la misericordia di Dio si diffondono da Cristo ai cristiani come la luce del Cero Pasquale si diffonde ai ceri dei presenti e la chiesa progressivamente si illumina.
LA PAROLA: L’ANNUNZIO DELLA PASQUA E LE MERAVIGLIE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA.
La parola creatrice e operante di Dio, fatta carne e presenza viva in Cristo, come il bagliore del fulmine che attraversa il cielo da un capo all’altro, dalla mirabile creazione alla più mirabile redenzione, compie l’opera della salvezza per la quale era stata inviata.
10Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
11così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. (Is. 55,10-11)
Viene proclamato solennemente il gioioso annunzio della Pasqua in cui vengono rievocate le grandi notti della storia della salvezza viste come preludio alla notte pasquale “in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro.” e i cui effetti di grazia raggiungono tutti quelli che credono in Lui.
Attraverso la lettura continuata della Parola si fa memoria delle meraviglie che il Signore ha operato in tutta la storia della salvezza: dalla creazione ad Abramo, dalla liberazione dalla schiavitù dell’Egitto agli annunzi dei Profeti, tutto converge in Cristo e come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. (Epistola)
IL SEGNO DELL’ACQUA E DEL BATTESIMO
Il Cristo morto e risorto è la sorgente dell’acqua viva che zampilla fino alla vita eterna. Dal suo fianco trafitto nella passione sgorga “sangue e acqua” simbolo dei sacramenti della chiesa. Il suo corpo è il vero tempio che, distrutto, in tre giorni è risuscitato e da questo Tempio di Dio sgorga l’acqua viva del Battesimo che dovunque giungerà porterà la salvezza.
24Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. 25Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, 26vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. (Ez 36,24-27)
In ogni persona che riceve il Battesimo il Signore risorto continua qui e oggi ad effondere il suo Spirito e aggiunge nuovi figli alla famiglia di Dio.
Anche noi battezzati durante la veglia pasquale siamo chiamati a rinnovare pubblicamente le promesse battesimali, con sempre maggiore consapevolezza, volontà e fede per diventare sempre di più testimoni di Cristo morto e risorto ogni giorno della nostra vita.
IL SEGNO DELL’EUCARESTIA E GLI ALTRI SEGNI DELLA PRESENZA DI CRISTO
L’ultimo e il più importante segno del Cristo morto e risorto della veglia pasquale è costituito dall’eucarestia in cui lo stesso Signore si fa realmente e sostanzialmente presente in mezzo al suo popolo. Egli è “il pane vivo disceso dal cielo” (Gv 6,51). 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato il Cristo e Cristo vive per il Padre, così anche colui che mangia Cristo vivrà per Cristo. (Gv 6,57).
Lo stesso Signore ci aveva annunziato che sarebbe stato sempre presente in molti modi.
Ecco DUE TRACCE DA SEGUIRE per scoprire la presenza di Cristo:
Una traccia biblica: “Ogni volta che…”
Nel Nuovo Testamento questa espressione introduce solitamente un riferimento alla presenza di Cristo:
Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. (Mt 37,40)
23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. (1 Cor 11,23-26)
Una traccia liturgica: l’incenso
E’ importante sottolineare che, nelle celebrazioni liturgiche, nessuna persona o nessuna cosa viene incensata, ma SOLO il Signore.
Esteriormente può sembrare che non sia così, ma proprio per questo si usa l’incenso: per far emergere in qualche modo la presenza del Signore in ciò che viene incensato.
Il segno dell’incenso con il fumo e l’odore che produce vuole:
– velare le cose e le persone
– e svelare che al di là di ciò appare vi è la presenza di Cristo in vari modi e in vari gradi.
Dunque l’incenso vuole sottolineare la presenza di Cristo:
Nell’altare e nelle offerte poste sopra di esso
Nei fedeli presenti che hanno ricevuto lo Spirito di Cristo nel Battesimo
Nei Sacerdoti celebranti che presiedono l’assemblea in nome e in persona di Cristo
Nel Libro in cui è scritta e da cui viene proclamata la Parola di Cristo
Nel sacramento dell’Eucaristia in cui è presente lo stesso Signore morto e risorto.
Noi celebriamo insieme alla Pasqua di Cristo anche la nostra Pasqua.
La morte e risurrezione di Cristo apre per tutti noi una prospettiva nuova, una speranza nuova, una vita nuova
12con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. 13Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e 14annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. (Col 2,12-14)
O Padre, che in questo giorno,
per mezzo del tuo unico Figlio,
hai vinto la morte
e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione,
di essere rinnovati nel tuo Spirito,
per rinascere nella luce del Signore risorto.