8 luglio 2018 – XIV Domenica del Tempo Ordinario

DA DOVE GLI VENGONO QUESTE COSE?

 E CHE SAPIENZA È QUELLA CHE GLI È STATA DATA?

 E I PRODIGI COME QUELLI COMPIUTI DALLE SUE MANI?

Domenica XIV del Tempo per l’Anno B

Marco 6,1-6; Ezechiele 2,2-5; Salmo 122; 2 Corinti 12,7-10

di don Pino Germinario

Greg K. Olsen, Gesù nella sinagoga di Nazareth

Greg K. Olsen, Gesù nella sinagoga di Nazareth

 

Le persone di Nazareth

  • vedevano le capacità particolari di Gesù,
  • erano stupiti per la sua sapienza,
  • erano meravigliati per i prodigi che compiva,

ma non volevano credere a quello che vedevano e sentivano perchè consideravano Gesù come uno del loro paese e di cui conoscevano tutta la famiglia e non potevano ammettere che fosse diventato superiore a loro. Questa è una forma di pre-giudizio che potrebbe anche essere inizialmente comprendibile, ma che dovrebbe essere superato.

Anche Natanaele aveva un pre-giudizio sugli abitanti di Nazareth ma lo superò:

43Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». 44Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 45Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». 46Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». 47Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». 48Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». 49Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». 50Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». (Gv 1)

 La parola del Signore ci invita oggi a credere in Cristo e a comprendere le sue parole e le sue opere alla luce dell’evento straordinario della sua risurrezione.

12Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? 13Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto!…. 17ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. 18Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. 19Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini. 20ORA, INVECE, CRISTO È RISORTO DAI MORTI, primizia di coloro che sono morti. 21Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. 22Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. 23Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. (1 Cor 15)

 Noi non consideriamo Cristo semplicemente come un uomo saggio, un filosofo o un guaritore, ma come il Figlio di Dio venuto nel mondo per noi e per la nostra salvezza.

 14L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. 15Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. 16Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. 17Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. (2 Cor 5)

 Noi vogliamo essere veri discepoli di Gesù, capaci di riconoscerlo e di ascoltarlo come la Parola di Dio fatta carne e dunque, come dice il salmo,

I nostri occhi sono rivolti al Signore.

A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni.

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