I giovani raccontano…
Si è svolto, domenica 20 gennaio scorso, il secondo dei quattro appuntamenti del ciclo “Funamboli sul filo del dialogo”, dedicato al confronto fra le generazioni di giovani e adulti.
L’incontro, dal titolo “I giovani raccontano – Costruttori nei cantieri della città, della parrocchia, del volontariato”, ha visto protagonisti alcuni giovani che offrono il loro servizio presso diverse realtà cittadine.
Fabio e Pietro, volontari della CROCE ROSSA, sono attivi nei vari progetti che l’Associazione attua nell’ambito dell’assistenza sanitaria, non intesa solo come soccorso e protezione diretta ma anche come prevenzione della sofferenza attraverso attività di educazione alla salute, alla sicurezza stradale, educazione alimentare e ambientale. Tutto questo attraverso campi scuola e attività negli istituti scolastici, secondo le diverse fasce di età.
Luca, 20 anni, educatore di AC, insieme a tanti altri nostri giovani si impegna a tutto campo in parrocchia, accompagnando i bambini nel loro percorso di catechesi, animando con la musica le messe domenicali, organizzando campi scuola, oratori estivi, nonché iniziative di beneficenza come le raccolte alimentari in favore della Caritas parrocchiale, concerti e cene di convivialità per offrire divertimento e aiuto.
Per tutte le fatiche e le difficoltà affrontate – dichiara – la ricompensa più bella è il sorriso dei bambini, la consapevolezza dei valori che si trasmettono con il proprio impegno e la propria testimonianza.
Anna Maria, 20 anni, è volontaria presso il Presidio “LIBERA” di Giovinazzo.
Dopo un’esperienza maturata come scout è rimasta conquistata dalla realtà di questa rete di associazioni che opera contro la mafia, la corruzione, i fenomeni di criminalità e lavora per educare alla giustizia sociale e formare una coscienza critica. I volontari di Libera si impegnano per trasformare i beni confiscati alla mafia in attività lavorative che favoriscano la promozione sociale, fanno informazione e formazione custodendo la memoria di quanti hanno perso anche la vita nella lotta contro le organizzazioni criminali e mafiose.
A spingerla ad impegnarsi in questo contesto, un forte senso di giustizia maturato fin dall’infanzia.
Maurizio e Maria Antonia operano nell’AGESCI parrocchiale, impegnandosi nella formazione dei ragazzi dagli 8 ai 21 anni nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, secondo i principi ed il metodo dello scoutismo: attività in sede e vita all’aperto, gioco, manualità, avventura, impegno nel servizio. Soprattutto quest’ultimo risulta fondamentale nella crescita umana dei ragazzi, ed è quello che poi li spinge a continuare il percorso diventando a loro volta educatori per trasmettere ai più piccoli i valori vissuti nel corso della loro esperienza.
Pasquale, 24 anni, volontario del SERMOLFETTA, è stato incuriosito e attratto fin da bambino da questa organizzazione che opera in svariati campi della società: da quello della Protezione Civile (soccorso e prevenzione rischi territoriali), a quello sanitario (emergenza radio, trasporto e assistenza malati ed emodializzati), a quello sociale (accoglienza e integrazione, banco alimentare, social market solidale, e tanto altro).
In quest’ultimo settore in particolare, si adopera per supportare e accompagnare l’integrazione di immigrati e richiedenti asilo con il Progetto SPRAR. Proprio in tale contesto – riferisce Pasquale – si creano più facilmente intensi rapporti umani, condividendo le gioie di alcuni risultati che ripagano dei sacrifici e consolano nelle mille difficoltà incontrate.
La realtà del SER è in continuo movimento, perché cerca di adattarsi con flessibilità a tutte le esigenze che si verificano, laddove ci sono mancanze o vuoti da colmare.
Infine, Simone, 21 anni, volontario dell’associazione ricreativa e culturale ARCI, realtà italiana di recente istituzione che si occupa di tutela e promozione dei diritti civili e sociali, con progetti dedicati alle diverse fragilità: economiche, spirituali, sociali, umane, con attenzione particolare alle “periferie” geografiche e umane.
Perno centrale dell’opera dei suoi volontari è la cultura: per unire e ricreare, conoscere per fare comunità, interpretare il presente e progettare il futuro.
Non nascondono le difficoltà e gli ostacoli che incontrano nel loro cammino questi giovani: una burocrazia spesso paralizzante, un coordinamento fra le associazioni e le istituzioni assente, un contesto socio-culturale molte volte deprivante, come è emerso anche nel breve dibattito seguito ai loro racconti; ma l’entusiasmo e la voglia di fare non vengono meno.
Realtà diverse, quelle raccontate in questa serata, accomunate da un grande impegno e da un forte desiderio di mettersi in gioco, di spendersi per il bene degli altri e della comunità, di trasmettere valori vissuti, di reagire al disinteresse, di dare speranza… testimonianze che mostrano lo spaccato di un mondo giovanile attivo e generoso, che dicono a tanti loro coetanei che un modo diverso di vivere è possibile e che provocano noi adulti, troppo spesso barricati in un immobilismo disfattista che ci induce a lasciarli soli nelle battaglie sociali e civili.
Un incontro utile per conoscere, riflettere e, perché no, raccogliere la sfida…!
Gianna Grillo