3 febbraio 2019 – 4^ domenica del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4,21-30
“Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”
Di queste parole di Gesù la tradizione popolare ha fatto un proverbio ricorrente sulle nostre labbra. Sta ad indicare che la confidenza, la familiarità, a volte è la prima causa di incomprensione.
Difficilmente si riesce ad accogliere la correzione o la critica costruttiva da parte di chi è un nostro pari, o di chi è accanto a noi tutti i giorni e condivide la nostra vita.
La presunzione di conoscerlo, di sapere anche i suoi difetti, impedisce di accogliere la sua voce in modo oggettivo per noi.
La familiarità se non è ben equilibrata impedisce di accogliere la verità e il pensiero dell’altro, ma anche di esprimere il nostro nel modo più corretto.
A volte si rinuncia a parlare sapendo della sensibilità dell’altro, o al contrario, lo si fa in modo irruento ed energico, o sapendo di toccare gli aspetti che possono ferire e umiliare l’altro, evidenziando le sue mancanze.
In breve
Se vuoi verificare la misura della tua carità verso gli altri, devi partire dall’esaminare il modo con cui vivi la tua familiarità.
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