Pasqua 2020 | Non abbiate paura!
Nel racconto della Resurrezione del Vangelo di Marco, l’annuncio di Pasqua è dominato dalla paura. È paradossale lo so, ma è così. Le donne vanno al sepolcro per ungere il corpo senza vita del loro Maestro. Mentre camminano si pongono il problema di dover rotolare il macigno che sta davanti alla tomba; è grosso ed è pesante; non ce la faranno da sole a spostarlo. Domina in loro un senso di impotenza e insieme di incertezza. Arrivate lì, trovano il macigno già spostato e il sepolcro aperto. Entrano e si imbattono in un giovane vestito di bianco; egli è seduto. Alla sua vista hanno paura. Ma lo sconosciuto le tranquillizza: Non abbiate paura! Egli sa che le donne stanno lì perché cercano il Signore; e dice che Gesù è risorto; che devono andare a dirlo ai discepoli e che si farà trovare in Galilea. Lì potranno vederlo. Questo è l’annuncio. Qual è la reazione delle donne? Esse scappano via dal sepolcro perché nel loro cuore c’è spavento e stupore. Non solo. Non dicono nulla ad alcuno perché hanno paura.
Questa è la Resurrezione?! Questa è la Pasqua, l’alba che non conosce tramonto?! La luce che vince le tenebre?! Chi legge questo racconto può lasciarsi prendere dallo stupore per quanto accaduto. Lo stesso stupore delle donne alla notizia della Resurrezione. La notizia più bella della storia, anziché suscitare nelle donne una gioia mai vissuta prima e un amore verso il Signore che non si interrompe con la morte ma torna più forte con la Vita nuova, questa notizia genera in loro lo spavento e, a seguire, la paura. Quasi a dire: Cristo è risorto ma noi donne continuiamo ad aver paura.
Abbiamo terminato la Quaresima che, appena cominciata, si è trasformata in quarantena a causa del virus Covid – 19. Dovevamo vivere la preghiera, il digiuno e l’elemosina nel raccoglimento, nel silenzio, senza suoni di tromba e chiusi in camera. Una cosa di certo è stata fatta: ci siamo chiusi in camera, per forza e non per volontà. Non siamo usciti, non abbiamo respirato l’aria primaverile e poi, non abbiamo vissuto i riti della settimana santa nella forma comunitaria con la potente liturgia del mistero del Cristo morto, sepolto e risorto. È arrivata la Pasqua e forse non ce ne siamo accorti. C’è il rischio che passi e non ce ne accorgiamo e che, pertanto, non la viviamo.
L’Angelo della Resurrezione, oggi più che in altri tempi, a noi più che ad altri, ripete: Non abbiate paura. Cristo è risorto, la vita ha vinto la morte, la grazia ha sconfitto il male. È vero: la paura delle donne che, nonostante l’annuncio di Pasqua permane, esprime perfettamente lo stato d’animo di molti; la memoria di tanti morti di questi giorni, di questi mesi, insieme all’angoscia di quello che potrà ancora accadere, non danno serenità e pace. Ma è altrettanto vero che proprio per questo è arrivata la Pasqua. È Cristo che attraverso l’uomo dalle vesti bianche dice: non abbiate paura, io ho distrutto il male. Abbiate fiducia in me. Questo male, come tutti i mali della storia, non l’avrà vinta. Credetemi!
E allora: Buona Pasqua! Da viversi, particolarmente quest’anno, in casa, luogo primo dell’incontro, in famiglia, dove si vivono e mai si consumano gli affetti, nella preghiera incessante al nostro Dio, mentre la luce irrompe nelle nostre stanze, sui nostri volti, nella nostra vita. Auguri.
Vincenzo Di Palo