19 dicembre 2021 – 4^ domenica di Avvento
Questa quarta domenica di Avvento ci avverte: Dio entra nella storia, ma a modo suo!
Non è attraverso l’esibizione della forza, ma nella povertà e nella semplicità, con l’amore, che Dio cambia la storia.
Accogliere Dio, allora, significa mettersi in cammino verso il compimento, mossi dalla promessa: la gravidanza di Elisabetta è un invito per Maria a rintracciare il senso dell’agire di Dio nella sua vita.
Il credente non è un sedentario, ma uno che si mette per strada. Abbandona i luoghi conosciuti per lasciarsi condurre dalla parola del Signore, alla ricerca dei segni che egli offre. È attraverso di essi, infatti, che è possibile decifrare la storia.
Il credente è un viandante, un pellegrino, mosso dalla sete di Dio.
Maria si muove in fretta, senza indugio! Questa fretta non è dettata dalla curiosità, ma dal desiderio di entrare in quel progetto che le è stato appena rivelato.
L’esito di questo progetto è l’incontro con Elisabetta, un incontro che farà «danzare» di gioia lo stesso Giovanni che porta nel grembo.
La loro vita non è più quella di prima: nuovo è il rapporto con Lui, nuove sono anche le relazioni che nascono con quelli che incontrano, relazioni che trasudano consolazione e speranza. Come sarebbe bello che anche i nostri incontri, nella vita quotidiana, diventassero simili a questo! Come sarebbe bello se, invece di cedere al bisogno irrefrenabile della chiacchiera, parola leggera che si perde nel vento, noi avessimo l’audacia di riconoscere ognuno quello che Dio sta facendo nella nostra vita e ce lo comunicassimo per raddoppiare la nostra gioia e la nostra speranza!
Saremo capaci anche noi, a Natale, di dar vita ad incontri di questo genere?
Il brano termina con la beatitudine della fede, la beatitudine cioè di chi crede. E credere in questo caso non significa semplicemente prendere per buono un messaggio, ma fare posto nella propria vita a colui che di fatto la sconvolgerà con la sua presenza.