9 Gennaio 2022 – Battesimo di Gesù
Festa del Battesimo di Gesù
È la festa del battesimo di Gesù, della sua immersione da parte di Giovanni nel fiume Giordano: il primo atto di Gesù uomo maturo, la sua prima apparizione pubblica. Tutti i vangeli ricordano questo evento posto all’inizio del ministero di Gesù, e ciascuno lo narra in modo proprio.
Luca, a differenza degli altri evangelisti, sottolinea che egli fa questo insieme a «tutto il popolo», uomo come tutti gli altri, mescolato alla folla anonima, in fila tra uomini e donne, senza nessuna volontà di distinzione dai peccatori.
Questo il primo gesto della vita pubblica di Gesù: non una predicazione, non un miracolo, non qualcosa che potesse meravigliare i presenti, ma un gesto umano di umiltà, di sottomissione a Dio e di totale solidarietà con i suoi fratelli peccatori.
Luca vuole anche mettere in evidenza ciò che accade a Gesù, ciò che diventa sua esperienza personalissima in quell’evento: egli riceve il battesimo mentre sta pregando, cioè sta invocando il suo Dio e Padre.
Cosa significa pregare? Poche cose: fare silenzio, fare spazio dentro di sé allo Spirito di Dio per accogliere quella parola di Dio che lo Spirito stesso fa risuonare. Questa e solo questa è la preghiera cristiana: non parole dette a Dio, non ripetizione di formule, non esercizio di affetti, ma silenzio, predisposizione di se stessi all’accoglienza della Parola e dello Spirito di Dio.
Gesù dunque si fa immergere da Giovanni, ma soprattutto prega, appresta tutto il suo essere per farsi dimora dello Spirito santo, che solo Gesù vede scendere dal cielo sotto forma di colomba per dimorare in lui. È il segno dello Spirito di Dio che covava sulle acque al momento della creazione (cf. Gen 1,2), il segno della Presenza del Dio vivente. I cieli si aprono per questa discesa da Dio dello Spirito e, con lo Spirito, ecco risuonare la parola personalissima rivolta a Gesù: «Tu!». «Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato» sono le parole del salmo 2 (v. 7), che Gesù sa pregare e che sente rivolte a sé, accompagnate da tutta la gioia del Padre nel pronunciarle: «Sono contento di sceglierti, in te ho posto la mia gioia», la gioia di Dio che sceglie il suo Servo (cf. Is 42,1).
Nessuno ascolta quella voce, nessuno vede scendere lo Spirito all’infuori di Gesù, che nella fede dopo quell’evento potrà dunque ripetere: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha unto e mi ha inviato a portare la buona notizia ai poveri» (Lc 4,18; Is 61,1). Questa la sua chiamata, che Gesù realizzerà pienamente e puntualmente quale Servo del Signore, vocazione profetica e messianica.
Questo cammino va dall’immersione nelle acque del Giordano all’immersione nelle acque della passione e della morte (cf. Sal 69,2-3). E anche nell’ora della morte Gesù sarà come uno di noi, annoverato e crocifisso tra due malfattori (cf. Lc 22,37; 23,33; Is 53,12), e perciò solidale con i peccatori, come lo era stato per tutta la vita.