Il 26 aprile 2015 ci ha lasciato don Nicola Gaudio per tornare alla Casa del Padre!
La sua partenza è stata per tutta la comunità una perdita dolorosa pensando a quanto questo sacerdote, vero pastore, si è speso senza riserve verso quanti a lui si rivolgevano.
Spesso lo vedevamo nella nostra parrocchia Madonna della Pace seduto a recitare le sue preghiere e a confessare quanti si rivolgevano a lui per riconciliarsi con Dio. E don Nicola aveva sempre parole di coraggio aiutando a trovare, nella dimensione della quotidianità della vita, la via giusta per realizzare il regno di Dio su questa terra.
L’entusiasmo, lo stupore del creato, l’impegno nel servizio quotidiano, erano le sue linee guida perché la vita fosse vissuta intensamente e non sprecata.
Amava dire che non era un sacerdote scout, ma uno scout sacerdote per questa sua scelta di vita nella semplicità delle piccole cose.
Quante volte, nel silenzio del suo cuore, avrà pensato alla sua “strada” vissuta al servizio degli altri, specialmente nelle due parrocchie del Duomo e della Santa famiglia che lo hanno avuto come indimenticabile parroco.
Ha avuto sempre, come guida costante, l’insegnamento di don Tonino Vescovo, che aveva seguito sin dal 1982 con un cuore grande, e cercava in ogni sua omelia ed in ogni suo discorso, di testimoniarlo perché fosse per tutti esempio di vita cristiana ed umana.
Da quando aveva terminato il suo servizio di parroco continuava la sua opera presso la Madonna della Pace ed a Giovinazzo nella Confraternita della Madonna del Carmine, dove contribuiva attivamente alla realizzazione di attività come il giornale “In città” ed altre iniziative culturali e spirituali.
Nonostante l’età avanzata, partecipava come Assistente Ecclesiastico nell’AGESCI anche presso la parrocchia Cuore Immacolato di Maria e nel MASCI presso la comunità “don Tonino Bello” della Madonna della pace e negli incontri della Regione Puglia, oltre a quelli nazionali ed un paio di volte internazionali.
Prevedendo che non avrebbe potuto partecipare all’ultimo Consiglio Regionale del MASCI, perché già in ospedale, aveva preparato una riflessione sulla “leggerezza” nella quale ci insegna che “la vita non è un campo di battaglia dove siamo in lotta continua con noi stessi e con gli altri, la vita dovrebbe essere percepita come una festa a cui siamo tutti invitati. Lo scopo è quello di stare bene insieme, rilassarsi e goderla al massimo per tornare felici alla casa del Padre”
Grazie, don Nicola, perché ci hai fatto conoscere il gusto della vita nella semplicità del quotidiano, ci hai aiutato a crescere attraverso la tua profonda spiritualità perché prima ancora di essere stato un “semplice sacerdote”, sei stato in tutte le comunità un fratello al servizio di altri fratelli.
Rita e Giovanni