II Domenica di Quaresima – Dal deserto al Tabor
Riflessione sulla Parola di Dio della 2^ domenica di Quaresima, a cura di don Luca Murolo.
1^ lettura: Gen. 15,5 – 12.17-19
2^ lettura: Fil. 3,17 – 4 -1
3^ lettura dal Vangelo di Luca 9, 28b – 36
Dopo aver riflettuto nella prima domenica di Quaresima sulle tentazioni che Gesù affrontò e superò personalmente nella fedeltà a Dio Padre, in questa seconda domenica ci vengono proposte:
- l’ esperienza di Abramo che conclude una alleanza con Dio il quale gli promette una discendenza;
- l’esortazione di S.Paolo ai Filippesi a comportarsi secondo l’esempio da lui ricevuto e la garanzia, data dallo stesso S. Paolo che “la nostra cittadinanza è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose”;
- l’esperienza di trasfigurazione di Gesù sul Tabor.
Veramente questa domenica vuol essere una “anticipazione della Pasqua”:
Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte Tabor a pregare e mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto e la sua veste diventò candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini, Mosè ed Elia conversavano con lui e parlavano del suo esodo (morte e risurrezione) che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro, entusiasta dell’ esperienza che stava facendo, disse a Gesù: “Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia”…non sapeva quello che diceva.
Da una nube che li coprì con la sua ombra, una voce diceva; ”Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo”.
La trasfigurazione di Gesù è un picco nella esperienza dei tre apostoli, così intensa che accompagnerà per molto il loro cammino.
La riflessione su questo anticipo di Risurrezione è un motivo di incoraggiamento per noi, a cui viene proposto la vera meta della nostra vita.
Importante è riconoscere Gesù come Figlio di Dio, ascoltarlo mettere in pratica il suo insegnamento e confidare in Lui.