Un mese senza don Luca. Santa Messa di trigesimo
Il mese di giugno scorso, don Luca aveva festeggiato il suo 82° compleanno circondato dall’affetto di tutti.
In una delle ultime chiacchierate, così ricordava una parte fondamentale della sua lunga esperienza di vita: <<Quella chiesa l’ha costruita don Tonino ed io sono stato il suo muratore. Era il 1990, il quartiere stava pian piano prendendo forma. Ricordo quel periodo con affetto e nostalgia. Sono sentimenti intimi, densi di commozione perché legati alla figura di don Tonino Bello di cui sono stato amico fraterno e collaboratore. Quella della Madonna della Pace è stata un’esperienza di vita indimenticabile, nel corso della quale ho accompagnato i miei parrocchiani per un tratto lunghissimo della loro esistenza: battesimi, cresime, matrimoni, funerali. Molti di loro vengono a trovarmi al consultorio familiare e quando posso, torno sempre con gioia in quella che sento la mia parrocchia, la mia casa>>.
Quando la nuova Chiesa fu ultimata, diventò subito il punto di riferimento del quartiere in via di espansione. Don Luca con la sua opera ed impegno quotidiano aveva dato vita ai gruppi parrocchiali, facendo diventare la chiesa della Madonna della Pace, un luogo di aggregazione, d’incontro, di scambio culturale, in un quartiere periferico fino ad allora trascurato. Un enorme successo, perché da allora, tre generazioni di fedeli hanno consumato i banchi dalla grande Chiesa e c’è anche chi lì, ha trovato l’amore della vita e si è sposato, con il matrimonio celebrato dallo stesso don Luca.
Don Luca era un uomo di grande cultura e dalla battuta sempre pronta, esperto di diritto canonico – ricordiamo il suo impegno presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale e l’alta carica ricoperta – ma non faceva mai pesare il proprio sapere. Lo offriva sul vassoio della gentilezza mettendo sempre a proprio agio il suo interlocutore. Lo sanno benissimo tutti coloro che lo hanno conosciuto o si sono rivolti a lui presso il consultorio familiare Diocesano.
Il suo sorriso dolce e mite è la prima cosa che torna in mente, ora che non c’è più. La sua silenziosa battaglia contro la malattia, è stata l’ultima impresa di questo grande sacerdote, che pensavamo non dovesse andarsene mai, come tutte le persone cui si vuol bene.
Vogliamo salutarti ancora una volta senza tristezza, con reverente affetto, utilizzando le stesse parole che la comunità parrocchiale ti ha dedicato in occasione del tuo 80° compleanno: <<Avevamo pensato di farti un regalo straordinario e assolutamente originale, ma non siamo riusciti a trovare un pacco dono gigantesco dentro il quale entrarci tutti. Tuttavia, se tratterrai un attimo il respiro, riceverai il più grande abbraccio che si sia mai visto. Ciao, ti vogliamo bene!>>
di Pasqua Chiarella e Angelo Squeo