Campo scuola parrocchiale comunitario – San Giovanni in Fiore (CS) – 24/30 luglio 2017
Il campo scuola di quest’anno, con oltre 150 aderenti, ha assunto un significato del tutto speciale, perché presentava una novità che mancava da oltre 10 anni. Si è trattato, infatti, di un campo unitario, con la partecipazione contestuale di tutte le componenti e i gruppi parrocchiali, nel quarantennale della nascita della nostra comunità.
Per adulti, bambini e ragazzi, la durata è stata di una settimana, dal 24 al 30 luglio 2017, mentre le coppie del “gruppo famiglia
Il risultato di questa mescolanza è stato sorprendente, perché la saggezza e la prudenza dei più grandi, unite all’entusiasmo dei giovani e all’energica vitalità dei bambini, ha prodotto un effetto straordinario, rendendo questa esperienza indimenticabile, perché simile alle rimpatriate familiari in occasione delle ricorrenze più importanti.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla felice intuizione del nostro parroco don Angelo Mazzone, che percependone il valore e il significato in concomitanza con il 40° compleanno della nostra comunità, con tenacia, ha profuso ogni sforzo e dedicato tutta l’attenzione e l’amore necessari alla riuscita di quella che all’inizio sembrava un’impresa ben ardua: semplicemente stoico! E che dire dell’infaticabile vice parroco don Mirco, diventato ormai, insostituibile punto di riferimento per bambini e ragazzi? Infine, la nostra gratitudine va anche agli amici educatori, per il valido ed encomiabile apporto: ammirabili per la loro generosità.
L’argomento guida del programma formativo del “gruppo famiglia Nazareth”, invece, ha avuto come titolo: “INSIEME 40 ANNI!
In questa circostanza particolare, tuttavia, ci piacerebbe aprire un altro ambito di riflessione del tutto inedito, incentrando l’attenzione sul significato stesso di “Campo scuola parrocchiale”.
Il campo con le sue lunghe ed intense giornate offre l’occasione di costruire incontri veri con gli altri, andando oltre la formalità e la fretta di tutti i giorni, dando l’opportunità di scoprire nuovi amici o riavvicinando qualcuno che si era intiepidito. Non si può neanche immaginare cosa si può fare in qualche giorno in cui ci si guarda dentro profondamente e si vive un’esperienza umana e spirituale densa e arricchente. Giorni in cui, aiutati dalla pace e dal silenzio del luogo, si riesce a sentire la nostra voce interiore, prendendoci cura di noi stessi e di chi ci sta accanto. Momenti in cui riscopriamo il valore delle cose semplici, la ricchezza della natura e l’utilità di custodire ciò che ci circonda. E poi, l’importanza dei piccoli gesti e delle cose semplici, di una discussione impegnata e sincera o di una chiacchierata leggera e divertente. E cosa dire degli immancabili momenti di esilarante ilarità e sano divertimento che ci riportano alla spensieratezza dell’infanzia?
Cos’è dunque, in definitiva, l’esperienza del campo scuola parrocchiale? Dopo la prima volta, appare chiaro a tutti, dal ragazzo alla nonnina della terza età, che non è soltanto un modo diverso o alternativo di fare vacanza con gli amici, ma è soprattutto uno spazio di raccoglimento, un viaggio alla ricerca di sé stessi illuminati dalla fede e sorretti dalla preghiera.
Ritornati con rinnovato slancio alle nostre case e alle consuete frenetiche attività, non ci rimane che pensare ai bei momenti trascorsi, quando tutt’intorno c’era il silenzio e intorno al silenzio la cornice delle montagne a rendere più austero e suggestivo il paesaggio. In lontananza uno scroscio d’acqua e, più vicino il fruscio del vento, erano gli unici segni percepibili di vita. Avanzavamo adagio, prendendoci tutto il tempo necessario, godendo anche del più piccolo istante. Ogni tanto ci fermavamo un attimo per controllare che nessuno fosse rimasto indietro e gioivamo nel constatare di essere in tanti…. Insieme.
di Pasqua Chiarella e Angelo Squeo