In preparazione al Quarantesimo / 2

Continua la pubblicazione di articoli o lettere che hanno segnato la vita della nostra comunità. E’ la volta della lettera che Mons. Luigi Martella ha indirizzato alla nostra Parrocchia all’indomani della Visita Pastorale che si è tenuta dal 2 all’8 marzo 2008. La lettera è riportata sugli Atti della Visita Pastorale – Luce e Vita.

 

Al carissimo Mons. Domenico Amato

Parroco della parrocchia Madonna della Pace in Molfetta

Salute e benedizione nel Signore!

Domenica 2 marzo 2008, nelle ore pomeridiane, ho iniziato la visita nella Comunità parrocchiale della «Madonna della Pace», che ormai da dieci anni guidi con intelligenza e dedizione, aiutato in questi ultimi tempi dalla presenza di don Nicola Gaudio. L’accoglienza è stata festosa, con un rito di ingresso solenne, cui è seguita la celebrazione della Santa Messa. La visita si è protratta per tutta la settimana fino a sabato 8 marzo, concludendosi ancora con una partecipata liturgia eucaristica.

Al programma predisposto e già tanto intenso, in questa settimana, si è aggiunto l’improvviso dramma delle cinque vittime del Truck-Center, che ha visto proprio la chiesa della «Madonna della Pace» coinvolta per la preparazione e lo svolgimento dei funerali. Il tragico evento, tuttavia, non ha determinato grandi cambiamenti negli impegni prefissati.

Gli incontri, pertanto, hanno avuto regolare e sereno svolgimento. Con il Consiglio Pastorale, degli Affari economici e dell’Associazione «Regina Pacis» c’è stato un momento di riflessione comune sul senso e sulle finalità degli organi partecipativi all’interno della parrocchia. Essi sono realtà importanti, specialmente in una comunità, come questa, ancora tanto giovane, in fase di espansione. Nuovi insediamenti, infatti, sono in prospettiva, in un territorio già ampiamente dislocato. L’esauriente e puntuale relazione sulla comunità parrocchiale, da te svolta, caro don Mimmo, mostra appunto il cammino che si è fatto in circa trenta anni e quanto ancora c’è da fare, sia sotto il profilo squisitamente pastorale e spirituale, sia sotto il profilo strutturale-architettonico.

Affiora spontaneo il senso della gratitudine al Signore per il lavoro già realizzato, per il senso di appartenenza sviluppato sul piano comunitario, ma non sfuggono i sacrifici compiuti per dotare il complesso parrocchiale di strutture adeguate per una pastorale moderna ed efficace: le aule di catechesi, la canonica, l’aula liturgica, l’auditorium, ne sono una eloquente testimonianza. Esse non servono solo la parrocchia, ma, in tante occasioni, anche la Diocesi. Spero si possa completare l’opera, realizzando il campetto per l’attività sportiva e ludica, atteso soprattutto dai ragazzi.

Un altro momento di intensa comunicazione è stato quello con i ragazzi e i genitori della catechesi, insieme ai catechisti e agli operatori della pastorale. È stata per me un’occasione per sottolineare l’importanza della formazione integrale della persona cui devono concorrere, in virtuosa interazione, le famiglie, la scuola e la parrocchia.

Altrettanto interessante è stato l’incontro con i gruppi parrocchiali: Azione Cattolica, Gruppo Caritas, Gruppo Famiglia, Apostolato della Preghiera, Pax Christi. Ognuno di essi ha presentato l’attività che svolge in seno alla parrocchia e anche oltre. Essi rappresentano la varietà dei doni e dei carismi che il Signore suscita per il bene di tutti. In tale prospettiva, ciascuno, nella propria specifica presenza e azione, contribuisce alla crescita della comunità.

Altro incontro molto significativo è stato quello con gli Scout d’Europa e il MASCI. I ragazzi e i giovani Scout, in ricordo del centenario della fondazione, hanno rappresentato, in maniera divertente ed efficace, la vita dell’illustre fondatore Baden Powell.

L’incontro con i giovani e i capi Scout ha avuto un momento di impegnativa riflessione: per un verso c’è la voglia di fare, per un altro verso ci si scontra con la reale difficoltà di trovare una continuità nell’esperienza, a motivo dell’estrema mobilità abitativa di tanti amici verso altre zone della città, o fuori dal territorio pe motivi di studio e di lavoro. Un problema, purtroppo, che è abbastanza diffuso dalle nostre parti.

Le visite nelle varie scuole presenti nel territorio sono state davvero indimenticabili. Ricordo con affetto l’incontro gioioso con i bambini della scuola materna «Capitini», della «Zona Levante», con i ragazzi della scuola elementare «V. Valente», sorprendenti per le loro originali rappresentazioni e imprevedibili nella loro genuina spontaneità. Essi hanno cantato la pace, l’amore, l’amicizia, la solidarietà, ottimamente guidati dalle loro maestre e dai loro insegnanti.

Costruttivo e gratificante è stato l’incontro con i giovani delle scuole superiori: il Liceo socio-pedagogico «V. Fornari», l’Istituto Professionale per il Commercio «Mons. Antonio Bello», l’Istituto Professionale Statale Alberghiero, l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e le attività Marinare «A. Vespucci». Essi hanno mostrato grande interesse verso i temi fondamentali dell’esistenza, quali la vita, la morale, la religione, il rapporto fede-ragione, etc. In un dialogo fatto di ascolto reciproco e di attenzione, si è alimentata la speranza di un’alleanza positiva e proficua tra giovani e chiesa.

Non è mancata l’attenzione al mondo artigianale e imprenditoriale, avendo visitato alcuni opifici ed esercizi commerciali in via Giovinazzo. Attraverso il lavoro l’uomo esprime se stesso, la sua creatività, garantisce la vita sua e della famiglia ed entra in relazione con gli altri. Quando esso manca è una grave mortificazione per la sua dignità e per la sua piena realizzazione. Per questo la Chiesa è vicina ai lavoratori ed è preoccupata per coloro che fanno fatica a trovare un impiego.

Non posso dimenticare la visita agli ammalati: è stato un momento toccante in cui ho avuto la grazia di portare loro il conforto della solidarietà e la benedizione del Signore.

Ed ora desidero dare alcuni suggerimenti per il cammino futuro della Comunità, in base a quello da me osservato e alle risposte al Questionario predisposto per la Santa Visita.

  1. La comunione è principalmente dono dello Spirito, che occorre, tuttavia, favorire mediante incontri periodici tra le varie componenti della comunità, vissuti nella preghiera, nel confronto delle idee, nella verifica e nella programmazione delle attività parrocchiali.
  2. Tanto si è fatto per creare la comunità, tanto ancora ci si dovrà operare per sviluppare e consolidare ulteriormente il senso dell’appartenenza, soprattutto favorendo l’inserimento delle famiglie che alloggeranno nei nuovi palazzi del territorio. Bisognerà predisporre un piano di accoglienza volto a integrare le nuove presenze in un contesto di cordiale familiarità.
  3. Anche se difficile, sia per la mobilità abitativa delle famiglie, sia per l’elevato tasso di dispersione dei giovani, è necessario, comunque, tenere alta l’attenzione verso di loro. Avere un punto di riferimento presso la parrocchia è quanto mi importante, senza lasciarsi prendere dalla tentazione della resa. Semmai si dovranno incrementare rapporti con i giovani delle altre parrocchie limitrofe.
  4. La catechesi sia sempre la fondamentale preoccupazione della parrocchia: una catechesi ricevuta e offerta. Essa dovrà coinvolgere tutti a partire dai genitori, che dovranno avere sempre la consapevolezza di essere i primi educatori nella fede per i propri figli.
  5. Auspico che le strutture parrocchiali arrivino al completamento con la realizzazione del campetto da gioco, in maniera tale da offrire ai ragazzi e ai giovani la possibilità di integrare le attività oratoriali, contribuendo così alla formazione integrale della persona.

Ti prego di portare a conoscenza di tutta la comunità la presente lettera nei modi che riterrai opportuni.

Con l’augurio che la visita pastorale abbia dato slancio al cammino della comunità e che la comunità stessa cresca sempre di più nella fede e nella comunione, senza mai fermarsi dinanzi alle difficoltà, lieta di annunciare a tutti il Vangelo, saluto e benedico tutti e ciascuno con grandissimo affetto assicurando la mia preghiera. La Vergine Maria, «Regina della Pace», vi protegga e vi accompagni in ogni momento.

Molfetta, 5 aprile 2008

+ LUIGI MARTELLA, Vescovo

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