Gli auguri per il Santo Natale di don Angelo e don Mirco alla comunità parrocchiale

   Natale del Signore 2017

Georges de La Tour, L’Adorazione dei pastori, 1644

 

Carissimi,

la piccola storia d’amore e di fragilità, che ha avuto come epicentro la mangiatoia di Betlemme, da duemila anni ha cambiato il corso della storia e il pensiero dell’uomo, almeno in una parte del mondo, la sua visione del creato, della vita, della moralità. Ha anche cambiato e conferito senso nuovo ad alcune parole. Così che nonostante le aggressioni e i tentativi di cancellazione o di sradicamento perpetrati nei secoli al cristianesimo dai sistemi politici, economici e culturali esse continuano a riverberare ad ogni Natale nel cuore di ogni uomo. Pensiamo alle parole accoglienza, povertà, umanità. Esse, pur così nobili e profondamente cristiane, come altre, sono diventate scialbe, insignificanti soprattutto nei nostri ambienti di chiesa. Eppure così abusate!

Almeno a Natale pertanto, si riscopra il senso autentico della parola accoglienza che va a coppia con la parola sacrificio. Con la sofferenza anche fisica di chi fa spazio all’altro dentro di sé (come Maria) e fuori di sé. Rinunciando se è il caso anche a se stessi. Si pensi invece a quanto abbiamo inflazionato questo termine e a quanta ipocrisia e retorica ci sia dietro le diverse accoglienze, soprattutto dei profughi e di coloro che scappano dalle guerre.

Si tenti di incarnare la povertà del Salvatore che “da ricco che era, si è fatto povero” (2Cor 8,9) per noi. Si facciano esplicite rinunce a stili di vita opulenti e pacchiani. Pensiamo soltanto agli sprechi e alle esagerazioni negli acquisti di Natale e all’incapacità di condividere (come si faceva una volta) un piatto di dolcetti natalizi con il/la vicino/a di casa.

Si torni a cogliere il volto umano dei nostri rapporti e delle nostre relazioni e a prediligere la via dell’empatia a quella della supponenza e dell’arroganza. I rapporti tra noi, sempre più segnati dall’imbarbarimento del costume e dalla violenza verbale e non solo, siano sempre più improntati alla pietà e alla pace. Il linguaggio della bellezza e dell’armonia vinca quello del brutto e del bruto. Il Mistero del Natale torni a scaldare il nostro cuore sempre più disumano, a rimettere ordine nel caos della nostra storia. E nel nostro cuore rifiorisca ancora una volta la meraviglia.

E’ il Natale che vi auguriamo!

                                                                                                                                                           Don Angelo e Don Mirco

 

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