Lettera del parroco don Angelo Mazzone per la Quaresima alla comunità parrocchiale

La strada della misericordia

La Quaresima: un cammino faticoso e fecondo

Lettera per la Quaresima 2022 alle sorelle e ai fratelli della Madonna della Pace

Carissime sorelle e fratelli, ancora una volta ci ritroviamo ad intraprendere il faticoso e fecondo  itinerario quaresimale. La Chiesa, ogni anno ci propone di viverlo, quale “segno sacramentale della nostra conversione”. Il tempo di Quaresima è un cammino di comunione più intensa con il Signore, un tempo di grazia per incontrare Dio e ritrovare se stessi.

La Quaresima di quest’anno si svolgerà in un contesto sociale ed ecclesiale particolarissimo: il cammino sinodale della Chiesa, la pandemia che ancora occupa i nostri pensieri, la guerra in Ucraina che da qualche giorno ci sta proiettando, ancora una volta, in scenari raccapriccianti. Credo che il dipinto di Van Gogh, riportato qui accanto, possa sintetizzare i nostri sentimenti in questo momento e anche i temi della Quaresima. Provo a descriverli.

– Il cielo plumbeo, sfondo in cui muove la scena, incute incertezza e timore ma al contempo è ricordarci che anche nell’ora più buia della vita, non deve venir meno la speranza, non possono cadere i nostri punti di riferimento. La nostra fede deve continuare ad orientare il nostro cammino anche (e soprattutto) nell’ora più difficile.

– La terra fertile (le messi abbondanti e mature), che tante volte ritornerà nei testi delle letture delle domeniche di Quaresima, ci ricorda qual è la promessa di gloria che il nostro Dio ci ha

– L’albero di cipresso (o forse sono due?), le cui cime sembra sfondino il dipinto e il cielo, divide dipinto in due parti. Questo albero mitologico, con la sua duplice natura di morte/risurrezione, ci riporta al cuore del mistero Pasquale, meta dello stesso itinerario quaresimale e della vita di ciascun cristiano.

– La casa verso la quale puntiamo lo sguardo, posta sulla linea dell’orizzonte, si presenta come evocazione di rapporti autentici e profondi. Si staglia come desiderio di un focolare o come nostalgia dell’abbraccio del Padre che è lì ad attenderci (Vangelo della quarta domenica).

– E infine c’è la grande strada, sulla quale sembra trovarsi ciascuno di noi che osserva il dipinto, che non si sa dove abbia inizio né dove porti, e che lo “taglia” trasversalmente. Essa viene percorsa da altri compagni di viaggio: chi più lentamente (due viandanti), chi più speditamente (la coppia nel calesse).

È la grande strada della misericordia che attraversa l’intero cammino della quaresima: dalla pagina del fico sterile (la terza domenica), a quella dell’adultera (la quinta domenica), passando per la parabola del padre misericordioso nella quarta domenica. È il percorso che ci porta dalla misericordia per le cose (il fico) e per le persone (figlio), alla misericordia senza confini di Dio, che ci perdona senza che apriamo bocca, senza che presentiamo il conto delle nostre colpe. La meta della strada è dunque la bontà stessa di Dio che non ci giudica e non ci condanna, ma che semplicemente ci invita a pentirci e a ricominciare.

È la strada che ci auguriamo di intraprendere tutti, con passi decisi e con la certezza che il Signore ci ama come Padre e che alla fine della strada dirà anche a noi: “Va’ e non peccare più” (Gv 8,11).

Don Angelo, parroco

Molfetta, 6 marzo 2022

1^ domenica di Quaresima

 

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