Maggio è un mese amato e giunge gradito per diversi aspetti. Nel nostro emisfero la primavera avanza con tante e colorate fioriture, il clima è favorevole alle passeggiate e alle escursioni. Per la Liturgia, maggio appartiene sempre al Tempo di Pasqua, il tempo dell’«alleluia», dello svelarsi del mistero di Cristo nella luce della Risurrezione e della fede pasquale: ed è il tempo dell’attesa dello Spirito Santo, che scese con potenza sulla Chiesa nascente a Pentecoste. Ad entrambi questi contesti, quello naturale e quello liturgico, si intona bene la tradizione della Chiesa di dedicare il mese di maggio alla Vergine Maria.
Maria è il fiore più bello sbocciato dalla creazione, la “rosa” apparsa nella pienezza del tempo, quando Dio, mandando il suo Figlio, ha donato al mondo una nuova primavera. Ed è al tempo stesso protagonista, umile e discreta, dei primi passi della Comunità cristiana: Maria ne è il cuore spirituale, perché la sua stessa presenza in mezzo ai discepoli è memoria vivente del Signore Gesù e pegno del dono del suo Spirito. Basterebbe, ad esempio, rieleggere gli Atti degli Apostoli 1,12 – 14, un passaggio che ci permette di immaginare Maria come maestra di preghiera, che si prende cura della prima Chiesa, presente tra i fratelli concordi nella preghiera: «Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui».
Proprio per questo motivo, maggio uno degli atteggiamenti particolari di maggio dev’essere quello di Maria e attraverso di lei arrivare a Suo Figlio. Maria è il mezzo, la chiave migliore e più efficace per giungere a Cristo che ci aspetta con amore e fiducia. Maria è una potente mediatrice, la principale tra l’uomo e Cristo, per questo bisogna credere in lei ed amarla come si merita. Ma oltre alla preghiera, è necessario meditare la Parola di Dio, proprio come ha sempre fatto Maria. Nell’attuale tempo contemporanea, in cui dominano baccano e confusione, Maria ci insegna ad meditare e apprezzare in silenzio il mistero del Figlio, senza mai dubitare. Maria dev’essere un esempio da imitare da seguire con assoluta certezza.
di Berto Ventura e Giacomo de Candia