«Il Signore vive nella famiglia reale e concreta, si esprime nei gesti d'amore. Gesti concreti tra marito e moglie, tra genitori e figli» (Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, cap. IV, Papa Francesco). Questa è la gioia vera! L’aspetto della gioia in famiglia è forse il più complesso da commentare. Gesù è presente nelle famiglie cristiane, soprattutto lì dove si prega in comunione. Lodare Dio, pregarlo tutti insieme pone, nel profondo, una immensa gioia.
Papa Francesco ci esorta a guardare ad ogni famiglia come immagine della Trinità. Molti non conoscono quale grazia si riceva nel momento in cui hanno deciso per una vita insieme fatta del “per sempre”. Per un cristiano il momento del matrimonio è un “per sempre” suggellato dalla forza del sacramento, che sii riflette anche nel comportamento dei figli.
Ho chiesto a tanti ragazzi in questi giorni cosa ne pensassero della gioia in famiglia, perché volevo guardare questa meravigliosa realtà con i loro occhi e ascoltare la loro verità: tanti di loro non hanno voluto rispondere, alcuni hanno risposto che amano la loro famiglia, che è bello stare accanto ai propri cari (genitori, nonni, fratelli, cugini), anche guardando insieme un film o parlando insieme, intorno alla mensa. Qualcun altro ha dichiarato di non poter esprimere nulla perché non ha mai vissuto la gioia in famiglia. Questi sono i più fragili, quelli che vedono litigare e guardarsi con freddezza i propri genitori, coloro che hanno vissuto da poco o da sempre una separazione dei genitori. E tanti, che non hanno risposto, vivono le stesse situazioni, anche quando non c’è una reale separazione, ma manca il dialogo tra i genitori o tra questi e i figli.
Dove e come sbagliamo noi genitori? Papa Francesco ci insegna: «Possono anche volare i piatti ma l’importante è fare la pace, non andare a letto senza essersi riconciliati». Chiara Lubich diceva che «il vero inferno è sentire di non poter più amare». I nostri ragazzi ci osservano, ci imitano, eppure anche nelle situazioni più dolorose essi desiderano vivere relazioni d’amore profonde, in famiglia, con gli amici.
Come insegnar loro ad amare? Dice ancora Chiara Lubich: «Con i muscoli, con le braccia, con la mente, capiranno che Amare non è sentimentalismo». Lo dicono i Papi e le più illuminate menti della storia del Cristianesimo, che hanno posto uno sguardo specialissimo nei riguardi della famiglia. L’amore deve essere concreto e dire la verità. Quando amiamo così, loro capiscono l’Amore, anche se c’è stato un rimprovero, e percepiscono tanta serenità che è preludio alla gioia.
Alla fine della giornata saremo stanchi, forse, per avere amato così, ma sentiremo dentro di noi una gioia immensa che non è soltanto umana, ma è divina, avremo dimenticato i nostri problemi e questo ci riempirà il cuore di una felicità che non passa, che ci scaverà dentro sempre più e ci renderà capaci solo di amare.
Pregare in unità, quindi, è una meraviglia e ci fa divenire gioiosi, ma questo non può essere slegato dal vivere l’Amore. Fedeltà, impegno, pazienza e carità: questo dobbiamo trasmettere ai nostri ragazzi, come genitori, educatori, perché anche i più piccoli impareranno a vivere così con noi e faranno lo stesso con gli altri e proveranno una gioia che riempie, che è vera. Che non è solo umana, che è Paradiso. Qual è il motore di tutto, soprattutto per noi cristiani? Vedere Gesù nell’altro, vedere l’altro come dono per me, dono di Dio per me e che, proprio per questo, va curato e sostenuto, aiutato a crescere anche nelle più varie difficoltà.
La nostra vita oggi è sospinta da tanti eventi di routine, più o meno dolorosi. Ma, in fondo a noi, una certezza non deve spegnersi mai: Dio mi ama così, mi chiede ora di non lasciarmi andare, di ricominciare ad usare le mie mani, i miei piedi, la mia testa. «Dobbiamo trasformare ogni dolore e ciò che percepiamo della nostra vita come un fallimento, in opportunità» (Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, Papa Francesco). Il nostro unico fine non sarà coltivare la gioia per la gioia, ma costruire una dimora divina in mezzo a noi e per chi ci passa accanto.