Che cosa ha lasciato la Giornata Mondiale della Gioventù? Quali sono state le tematiche e gli appuntamenti più importanti vissuti? È stato un viaggio di piacere, una vacanza o un momento di crescita personale? A queste e ad altre domande il talk testimonials sulla GMG ha provato a dare delle risposte.
«Dal prato di Lisbona. Testimonianze in cammino» è stato un incontro parrocchiale proprio sulla GMG (venerdì 20 ottobre), fortemente voluto dalla comunità di San Bernardino e accolto con particolare entusiasmo non solo del nostro parroco, don Raffaele, ma anche dai nostri cinque ragazzi che hanno partecipato a questo evento: Mirko, Daniele, Leonardo, Domenico e Giuseppe.
Presente anche don Ignazio de Nichilo, viceparroco della Madonna della Rosa e accompagnatore del gruppo giovani della sua parrocchia, che non ha mancato di evidenziare alcuni aspetti legati alla pastorale.
Durante l’incontro sono stati proiettati anche video e foto della partecipazione alla GMG.
Una esperienza formativa
Il file rouge che del talk, guidato da Marianna Scattarelli, ha preso in considerazione i feedback e commenti dei nostri ragazzi pubblicati sul numero speciale del giornale parrocchiale di ottobre, che può essere scaricato usando il QRcode a fianco oppure visitando direttamente il sito parrocchiale.
«Per i nostri ragazzi è stata una esperienza formativa, in cui si è concretizzato il contatto con le altre realtà giovanili del mondo e allo stesso tempo è stato motivo di crescita spirituale con l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione alle catechesi, la confessione e il comunicarsi con l’Eucarestia – ha evidenziato don Raffaele nel suo discorso introduttivo -. Una volta che un giovane vive questa esperienza, la porta nel proprio ambiente con la preghiera, con espressioni di gioia e condivisione, con l’apertura verso altri orizzonti. Dobbiamo sostenere questi giovani, ma soprattutto stimolarli e dar loro fiducia sia per quello che faranno nella vita, sia per il loro operato in parrocchia».
La GMG non è una vacanza, è una esperienza di fede
«Cambia il modo di guardare il mondo». Con queste parole don Ignazio ha iniziato il suo intervento, dopo la domanda che focalizzava l’attenzione sul valore dell’esperienza e su quale impatto avesse avuto sui ragazzi. «Non si partecipa alla GMG per fede, ma perché ci si pone delle domande e i nostri ragazzi se le sono poste. Loro cambieranno il mondo? No, cambierà il loro modo di vedere il mondo e, dunque, di raggiungere determinati obiettivi. Si impegneranno maggiormente nel raggiungimento degli obiettivi e si porranno altre domande, che li indurranno ad aprire i loro orizzonti».
«Non dobbiamo pensare di essere i migliori del mondo, solo perché sia stati alla GMG – ha concluso don Ignazio -. Dobbiamo fare in modo che quello che è successo non venga dimenticato, che chi rimane possa testimoniare e passarne il messaggio».
L’intervento iniziale e finale di don Ignazio ha fatto da trait d’union alle domande poste ai ragazzi, che hanno approfondito alcune tematiche legate alle motivazioni della partecipazione, alle esperienze vissute di condivisione e gioia, a come il confrontarsi con realtà diverse dalla nostra abbia cambiato il modo non solo di vedere il mondo e di relazionarsi con gli altri, ma soprattutto di vivere la propria appartenenza alla Chiesa. Sono state prese in considerazione anche le catechesi RISE UP, in cui sono stati affrontati e discussi temi importanti per la vita: il tempo, la relazione, la comunione, la comunicazione, il dialogo con Dio e con l’altro.