La proposta associativa dell’Azione Cattolica diocesana quest’anno si rifà ai due grandi eventi vissuti con entusiasmo nei mesi precedenti: la XVIII Assemblea diocesana elettiva e l’incontro festa del 25 Aprile con Papa Francesco. Questi due momenti rappresentano per noi un tempo di rifioritura, che ci chiede una diffusa e appassionata capacità di gratitudine, cura e corresponsabilità.
Illuminati dall’icona evangelica di Lc 5, 1-11, abbiamo voluto immaginare questi due eventi come i remi di una barca, grazie ai quali prendere il largo ed essere così un’AC che solca il mare della storia, e non resta a vivacchiare sulla riva del “si è sempre fato così”. E i remi, a sua volta, abbiamo voluto immaginarli come due braccia aperte nel duplice gesto dell’accoglienza e, una volta in mare, dell’impegno attivo per abitare gli spazi profondi della corresponsabilità, della socialità, della pace.
In realtà, a queste due attenzioni, quest’anno ci viene chiesto – direttamente da papa Francesco – di aggiungerne un’altra, quella di essere Pellegrini di Speranza. Accompagneremo gli aderenti ad ancorarsi ancora di più alla speranza, dimensione che dovrà divenire nel nostro quotidiano l’anima di ogni nostra testimonianza perché la Parola di Gesù raggiunga tutti.
Non vogliamo, tuttavia, lasciar cadere nel vuoto la forza d’urto presente nell’espressione di Gesù «Prendi il largo» (Lc 5,1-11): riteniamo che rappresenti per tutta l’Associazione un appello potente a sintonizzarci con il cambiamento che sta coinvolgendo tutta l’umanità.
Nell’icona evangelica è descritta la chiamata dei primi discepoli così come si svolge all’interno di una giornata normale, segnata semmai da una situazione di fallimento, quella di una pesca infruttuosa. Conosciamo l’episodio: Pietro e i suoi compagni decidono, nonostante le loro competenze di pescatori esperti, di fidarsi della parola di Gesù e questo permetterà loro di riempire le reti.
«Gesù sale sulla barca di Pietro, sfiduciato per aver faticato invano tutta la notte, e dopo aver ammaestrato le folle, lo invita a prendere il largo e a gettare le reti per la pesca. Pietro, nel fidarsi di Gesù, mostra come solo sulla sua Parola, la missione evangelizzatrice della Chiesa di tutti i tempi, possa portare frutti abbondanti di conversione e di sequela del maestro» (dagli Orientamenti per il triennio 2024-2027).
L’invito a «prendere il largo» è un atto di fede che apre noi oggi a nuove possibilità!
Crediamo fermamente che la fiducia e la speranza possono essere le luci di posizione che possono aiutarci ad affrontare con coraggio, e senza inutili nostalgie, le sfide culturali di questo nostro tempo. Saremo accompagnati nel cammino da un maestro di queste due virtù, il Beato Pier Giorgio Frassati, che sarà canonizzato nel prossimo anno. Ci impegneremo a conoscerlo meglio, certi che il suo esempio ci spronerà e ci ispirerà.
La cura della vita associativa è strutturata nel cammino annuale in quattro ambiti tematici all’interno dei quali sono esplicitate le attenzioni: Persone e comunità, Comunione e responsabilità, Formazione e cultura, Spiritualità e sinodalità. Il nostro impegno sarà centrato sulla persona, scegliendo di essere Casa Accogliente, in cui tutti possano vivere con profondità l’esperienza laicale e spirituale. Un’attenzione privilegiata sarà riservata alla famiglia, cuore pulsante della Comunità ecclesiale: ad essa dedicheremo il meglio delle nostre energie. E un posto speciale nel nostro cammino sarà ricoperto dagli Assistenti, con i quali vogliamo impegnarci a implementare un dialogo proficuo in un’ottica di rispetto reciproco e corresponsabilità.
Saremo solleciti a promuovere l’unitarietà associativa e al contempo a vivere il territorio. E, ispirati dal cammino sinodale, a portare avanti l’impegno a “tessere reti” non solo con le realtà ecclesiali, ma anche e soprattutto con quelle laicali presenti nelle nostre città. Oseremo anche avviare esperienze formative su temi sociali e morali, rilanciando l’Ufficio socio-politico.
E come se tutto questo non bastasse, abbiamo scelto anche di continuare a educarci e a costruire stili di vita orientati a un’Ecologia integrale.
Non mancherà naturalmente l’impegno della formazione (che abbiamo voluto significativamente chiamare per tutti Cantiere della Formazione) che attraverso seri percorsi educativi ci aiuti a crescere nella fede e a intercettare le domande di senso che partono dal cuore della gente (Doc. finale XVIII Assemblea diocesana).
Tutta l’AC camminerà con questi passi declinando nelle varie età e situazioni di vita l’invito di Gesù a “prendere il largo” insieme, perché si rinnovi il miracolo della pesca.
a cura di Margherita de Pinto
Presidente diocesana di Azione Cattolica