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Curare le relazioni nel mondo digitale: un ambiente relazionale da umanizzare

parrocchia san bernardino molfetta - evangelizzazione digitale rubrica curare relazioni digitaleNel contesto contemporaneo, in cui il digitale permea ogni aspetto della nostra quotidianità, prendersi cura delle relazioni nel mondo virtuale diventa un atto fondamentale per costruire una società autenticamente umana e cristiana. Il mondo digitale non è solo uno strumento, ma un vero e proprio ambiente relazionale, un luogo dove si intersecano connessioni, interazioni e scambi culturali, ma anche emozioni, valori e significati profondi.

Questa realtà non deve mai dimenticare la centralità della persona e della relazione autentica, poiché il digitale rischia di ridurre l’interazione umana a uno scambio di informazioni senza profondità. Curare le relazioni nel digitale significa valorizzare il dialogo, promuovere l’ascolto attivo e combattere le derive di isolamento, superficialità o iperconnessione che spesso caratterizzano l’uso delle piattaforme social.

 

La sfida degli evangelizzatori digitali: connessione e prossimità

Per gli evangelizzatori digitali (Animatori della Comunicazione, Missionari digitali, Influencer cattolici, sacerdoti e consacrati), la cura delle relazioni nel digitale comporta una doppia sfida: utilizzare le tecnologie come “ambienti” di connessione e, al contempo, evitare che esse sostituiscano o sviliscano l’incontro reale.

L’obiettivo, anche online, è costruire una cultura della relazione in cui il Vangelo diventi il filo conduttore per creare legami, abbattere barriere e costruire ponti. Proprio come Gesù si faceva prossimo ai suoi discepoli, così anche nel digitale siamo chiamati a tessere relazioni autentiche, che non si esauriscano nel virtuale ma che, al contrario, si traducano in esperienze concrete di comunità e di fede vissuta.

La velocità e l’immediatezza della comunicazione digitale rappresentano una grande opportunità per diffondere il messaggio evangelico e raggiungere persone lontane fisicamente o spiritualmente.

 

Buone pratiche per relazioni digitali autentiche

Una buona pratica per curare le relazioni digitali consiste nel favorire il dialogo rispettoso, nel privilegiare contenuti formativi e ispiratori e nel mantenere un equilibrio tra la vita online e offline. La formazione di una comunità sinodale e cristianamente matura passa anche attraverso l’uso consapevole e responsabile dei social media, trasformandoli in ambienti di comunione, piuttosto che di divisione.

La cura delle relazioni nel mondo digitale richiede discernimento, impegno e una profonda consapevolezza del valore intrinseco di ogni incontro, anche virtuale. Solo così il digitale può diventare una “casa” di comunione autentica e un terreno fertile per seminare la Parola di Dio, rendendo visibile la prossimità e l’amore che caratterizzano il messaggio cristiano.

 

parrocchia san bernardino molfetta - evangelizzazione digitale rubrica curare relazioni digitalePerché parlare di “ecosistema digitale” e non di “spazio virtuale”?

Nell’articolo di questo terzo contenuto della Rubrica sull’evangelizzazione digitale, è stato usato più volte il termine “ecosistema digitale” e non “spazio virtuale” perché esso descrive in modo più accurato la complessità e la dinamicità del mondo digitale.

Quando parliamo di “spazio virtuale”, rischiamo di ridurre il digitale a una dimensione astratta, separata dalla realtà concreta, quasi fosse un luogo parallelo e distante. Tuttavia, l’ambiente digitale è parte integrante della nostra vita quotidiana, un intreccio continuo tra online e offline che incide profondamente sui nostri pensieri, relazioni e scelte.

Parlare di “ecosistema digitale” ci aiuta a coglierne la natura organica e interconnessa: è un ambiente fatto di persone, contenuti, relazioni e tecnologie, dove ogni elemento influisce sugli altri in modo dinamico e costante. Come un ecosistema naturale (l’esempio usato nella letteratura sul tema è quello dell’alveare di api), anche quello digitale è in continua evoluzione, con flussi di informazioni e interazioni che plasmano culture, identità e valori.

Adottare questa terminologia ci spinge a guardare al digitale non come a un semplice strumento, ma come a un contesto vivo che richiede cura, responsabilità e discernimento. In questo ecosistema, siamo chiamati a essere tessitori di comunione, costruendo relazioni autentiche e trasformandolo in un luogo di incontro e prossimità, capace di generare valore umano e spirituale.

Riconoscere il digitale come ecosistema significa accettare la sfida di abitarlo in modo consapevole, valorizzandone le potenzialità per la missione evangelica, senza lasciarci travolgere dalle sue complessità.

 

A cura di Marcello la Forgia

Responsabile dell’Equipe parrocchiale delle Comunicazioni Sociali

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