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Il cammino dei ragazzi di iniziazione cristiana nei primi due mesi di catechismo

parrocchia san bernardino molfetta - storytelling catechismo iniziazione cristiana percorso 1 2 3 mediaNel precedente articolo (“Il cammino dei ragazzi di iniziazione cristiana nei primi due mesi di catechismo (2° – 5° elementare)”), abbiamo conosciuto alcuni dei temi trattati durante gli incontri di iniziazione cristiana delle classi di 2°, 3°, 4° e 5° elementare. Su questo numero, invece, proviamo a sbirciare gli incontri dei ragazzi dalla 1° alla 3° media.

 

1° media

Nei loro incontri di catechesi, i ragazzi di 1ª media hanno affrontato alcuni temi fondamentali per la loro crescita personale e spirituale, a partire dai talenti, quei doni speciali che il Signore ha dato a ciascuno di noi. Attraverso l’attività dello “Scrigno dei Talenti” e la riflessione sulla Parabola dei Talenti, hanno avuto l’opportunità di esplorare il significato profondo di questi doni e su come possano essere utilizzati per costruire una vita piena e autentica.
Questo momento ha permesso loro di comprendere che i veri talenti, quelli che illuminano il cammino della vita, sono quelli che ci rendono capaci di amare, aiutare e servire il prossimo. Allo stesso tempo, i ragazzi hanno capito che, solo con l’aiuto del Signore, possono valorizzare al meglio i propri talenti, accettando le proprie unicità e mettendole al servizio della comunità.
Strettamente connesso al tema dei talenti, è stato quello dell’unicità della persona umana. Questo ha permesso loro di riconoscere i propri lati positivi e negativi, comprendendo che ogni caratteristica contribuisce a renderci speciali e insostituibili.
L’incontro dedicato a questo tema è iniziato con un’attività coinvolgente: i ragazzi, disposti in cerchio, hanno ricevuto un oggetto e un foglio. Ciascuno di loro si ha descritto agli altri come se fosse quell’oggetto, utilizzando aggettivi e sinonimi per esprimere aspetti del proprio carattere e della propria personalità. Questa attività ha permesso loro di comprendere quanto sia prezioso essere se stessi e come ogni qualità, anche quelle che consideriamo “difetti”, contribuisca alla nostra unicità.
L’adolescenza e il valore di mantenere un cuore semplice e puro sono stati al centro di un altro incontro, in cui i ragazzi hanno capito che scegliere con saggezza significa agire con calma, cercando anche l’aiuto di persone adulte e fidate, orientando ogni decisione con e verso Cristo. È così che si può crescere in modo autentico: costruendo un cammino di fede basato su scelte sincere e ponderate.
In stretta continuità con questo incontro, il successivo è stato dedicato alla scoperta delle qualità che ci rendono unici e speciali, parte essenziale di ciascuno di noi e che possono essere messe al servizio degli altri.
La prima attività è stata un’occasione di confronto e condivisione: ogni ragazzo ha ricevuto un foglio incollato sulla schiena, sul quale i compagni hanno scritto una qualità che lo rappresentava o che apprezzavano in lui. Questo momento ha permesso a tutti di scoprire come gli altri li vedono, valorizzando aspetti spesso non considerati o sottovalutati. La seconda attività li ha messi di fronte a situazioni quotidiane, invitandoli a scriverne il finale su un cartoncino colorato. Ogni ragazzo ha scelto una conclusione che riflettesse le proprie qualità e il modo in cui affronta le sfide.
Il messaggio centrale dell’incontro è stato chiaro: le qualità sono doni preziosi che ci sono stati dati da Dio, non solo per affrontare le difficoltà personali, ma per metterli al servizio degli altri. Imparare a riconoscerle, accettarle e valorizzarle ci rende più consapevoli del nostro ruolo nel mondo e ci aiuta a costruire relazioni autentiche.

 

parrocchia san bernardino molfetta - storytelling catechismo iniziazione cristiana percorso 1 2 3 media 2° media

I ragazzi di 2ª media hanno approfondito, nei loro primi incontri, tematiche che toccano il cuore della loro esperienza umana e spirituale: la relazione con l’altro e la fiducia nei suoi confronti.
Con un gioco semplice, ma significativo, hanno visto come ogni legame creato costruisca una “ragnatela” che li unisce agli altri, tenendoli stretti come parte di una grande comunità. Non sono isole solitarie, ma fanno parte di un grande arcipelago, dove ciascuno gioca un ruolo unico e indispensabile per costruire legami di fiducia e amicizia. L’entusiasmo è stato tale che i ragazzi di 2° media hanno voluto coinvolgere nell’esperienza i compagni di 3° media, ampliando così la “ragnatela” e rendendola ancora più significativa.
Questa attività li ha aiutati a riflettere non solo sui legami che hanno tra loro, ma anche sulla loro relazione con Dio: un legame che li avvicina gli uni agli altri e li fa sentire parte di una grande famiglia di fede.

 

3° media

In un mondo che spesso spinge a seguire strade facili e a breve termine, i ragazzi di 3° media si sono fermati a riflettere sull’importanza di fondare il proprio progetto di vita su basi stabili e profonde. Attraverso la metafora della costruzione di una casa, con fondamenta, pilastri e muri resistenti, hanno esplorato cos significhi davvero dare forza e stabilità al proprio percorso.
Guidati dal passo del Vangelo di Matteo (7, 24-27), hanno incontrato la parabola dei due costruttori: uno saggio, che costruisce sulla roccia, e uno stolto, che sceglie la sabbia. Costruire sulla roccia, è impegnativo, richiede sforzo e dedizione, ma è l’unico modo per rendere la propria vita solida e sicura, anche di fronte alle difficoltà. È la scelta di chi ascolta la Parola Di Dio e la mette in pratica, accettando le sfide per amore di valori che durano nel tempo.
Costruire sulla roccia è decidere di non accontentarsi delle mezze misure, è dire dei “no” che aprono la strada a dei “sì” profondi e pieni di significato. È investire nella propria crescita spirituale, lasciandosi guidare da Dio, costruendo su ciò che davvero conta e resistendo alle influenze passeggere.
Allo stesso modo, i ragazzi hanno riflettuto su quanto sia fragile costruire sulla sabbia, la scelta di chi preferisce la via più facile, ma senza stabilità. Questa è la “stoltezza” di chi ascolta senza mettere in pratica, di chi costruisce la propria vita senza una meta, senza un senso e con superficialità.

 

a cura di catechisti ed educatori ACR

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