«Ragazzi, che squadra!» è lo slogan che accompagnerà i nostri ragazzi di ACR nel loro percorso annuale. In questo anno associativo, che presenta come tematica fondamentale del cammino formativo il tema della compagnia, i ragazzi saranno chiamati a riscoprire la loro appartenenza alla Chiesa in una logica di accoglienza, comunione e corresponsabilità.

Per riscoprire tutto questo è, però, fondamentale vincere l’individualismo e vivere di squadra: essere una squadra! Essere squadra non è affatto semplice. Infatti, ciò non vuol dire raggrupparsi tutti insieme in un luogo per fare qualcosa, ma essere squadra significa saper riconoscere e valorizzare le capacità di ciascuna persona, saper mettersi in ascolto dell’altro, saper riconoscere il passo di chi ci sta accanto affinchè nessuno sia lasciato indietro e ci si possa sempre muovere all’unisono.

Certamente non si “diventa” squadra dall’oggi al domani, bensì alla base di tutto è essenziale un buon allenamento, la giusta determinazione e un allenatore che sappia indicare la giusta tattica. Su quest’ultimo punto, tuttavia, siamo fortunati dato che il nostro è il miglior “allenatore” che potessimo desiderare: Gesù Cristo. Lui, infatti, ci è accanto in ogni momento e non si stanca mai di sussurrarci all’orecchio un semplice invito: “vieni con me?”.

Ecco, questa semplice domanda racchiude in sé molteplici significati: racchiude il desidesiderio di condividere con l’altro qualcosa di speciale; racchiude l’esistenza di un legame fraterno e autentico all’interno della comunità che si incontra sullo “stesso campo” per spezzare il Pane e la Parola; racchiude la consapevolezza che Gesù gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana. Essere squadra: è questa un’ardua sfida che ci si pone davanti, ma sono convito che se riuscissimo ad ascoltare i Suoi consigli e a mettere in pratica i Suoi insegnamenti anche noi potremo, alla fine, esclamare: “Ragazzi, che squadra!”.

Giacomo Vilardi 
Resposanbile parrocchiale ACR