Durante la pandemia, dentro un misto di timore e di speranza, abbiamo coltivato l’attesa di un futuro migliore: attesa di notizie finalmente buone, attesa di poter superare lo smarrimento, rielaborare i lutti, aiutarci in modo vicendevole a curare, almeno in parte, le ferite della solitudine e di un lavoro sempre meno sicuro. Siamo stati invitati a tenere gli occhi «Fissi su di Lui» (Lc 4,14-21): guardando a Gesù, lasciando che ci scuotesse, ci liberasse, ci rimettesse in piedi.
Nei mesi passati, in cui è stato necessario sostituire i gesti con gli sguardi, abbiamo avuto modo di capire l’importanza e il valore dello sguardo rivolto all’altro e al mondo che ci circonda.
Il percorso adulti proposto in quest’anno associativo, intitolato «Questione di sguardi», ci ha invitati a cogliere lo sguardo di Gesù su di noi, per poi comprendere quanto cambi anche il nostro stesso sguardo sulle cose e sulle persone che abbiamo accanto, proprio come avviene nell’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus.
Anche noi, come Gruppo Adulti di AC, soprattutto in questi difficili momenti d’attualità, siamo stati chiamati a rileggere la storia e a guardare all’uomo con sguardo diverso: uno sguardo cordiale, misericordioso, che colleghi gli occhi al cuore e che permetta di prestare attenzione, di “accorgersi” dell’altro con sguardo presente, attento e non distratto.
Abbiamo trovato molto attuali le opere di misericordia corporali, pratiche richieste da Gesù nel Vangelo e tema ricorrente. La misericordia, come afferma Papa Francesco, non è una dimensione fra le altre, ma centro della vita cristiana, non è una parola astratta, ma un volto da riconoscere, ammirare e servire.
Abbiamo, inoltre cercato, come suggerito dal nostro Vescovo Domenico nella Lettera Pastorale «Vino nuovo in otri nuovi», di ritrovare l’intensità e la freschezza che è nelle parole “noi ripartiamo”, con il forte desiderio di ricominciare con lo sguardo rivolto al futuro, tornando ad accendere di nuovo fiducia, gioia e speranza nella vita.
Questo è possibile non principalmente per il nostro coraggio, ma per la fedele presenza di Dio in mezzo a noi, che ci indica nuove mete di vita più intensa e di gioia più profonda, che invita ad alzarci e a camminare oltre ogni forma di sconforto e abbattimento.
Ci affidiamo alla Vergine Maria affinché ci incoraggi ad avere uno sguardo rinnovato sul nostro tempo e affinché ci aiuti a leggere con fede il nostro passato, a guardare con speranza al futuro e a superare nell’amore le prove del momento.
a cura della Responsabile Margherita de Simone