Con l’espressione associazioni e movimenti ecclesiali si intendono tutte quelle forme di vita associata, di carattere soprattutto laicale che rendono ricca e viva la Chiesa.

In particolare, il nuovo Codice di Diritto Canonico (1983) norma espressamente il diritto di fondare e dirigere liberamente associazioni da parte dei fedeli. Il can. 298 stabilisce le tre finalità delle associazioni di fedeli:

– incremento di una vita più perfetta (ricerca della santità);
– promozione del culto pubblico o della dottrina cristiana;
– compimento di opere di apostolato.

Ecco, di seguito, associazioni, movimenti e gruppi che animano la pastorale della Parrocchia San Bernardino, coadiuvando e collaborando con il parroco.

Parrocchia San Bernardino - Diocesi Molfetta - Ingresso canonico don Raffaele TatulliDon Raffaele Tatulli classe 1951, originario della parrocchia San Domenico in Molfetta, è stato ordinato presbitero il 2 aprile 1978.

Nei suoi 43 anni di sacerdozio ha ricoperto diversi incarichi tra i quali, gli ultimi tre, sono stati quello di parroco della Cattedrale (1984-1994), della parrocchia San Agostino in Giovinazzo (1994-2005) e della parrocchia Sant’Achille in Molfetta (2005-2021).

Dal 2017 è vicario generale della Diocesi.

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) resta in carica per il un quadriennio e si rinnova allo scadere del mandato: la natura del Consiglio Pastorale «è strettamente collegata a quella della Parrocchia e, più a monte, della Chiesa particolare – si legge nel Direttorio per i Consigli Pastorali Parrocchiali -. Ogni Consiglio Pastorale risponde al compito di trattare i problemi e le iniziative pastorali con l’obiettivo di rendere più viva la partecipazione dei laici e più precisi i rapporti intercorrenti tra pastori e fedeli».

Il CPP rappresenta l’immagine della fraternità e della comunione ecclesiale di cui la parrocchia è chiamata ad essere espressione e cellula viva, dall’altra costituisce lo strumento di comune decisione pastorale che si attua mediante il confronto delle opinioni e attraverso la deliberazione comune. È, insomma, «un organismo di comunione ecclesiale che realizza ed esprime la corresponsabilità dei fedeli alla missione della Chiesa nell’ambito di una comunità parrocchiale».

 

Compiti del Consiglio

Il CPP è chiamato a:
1. analizzare approfonditamente la situazione pastorale della parrocchia;
2. elaborare annualmente il programma pastorale della parrocchia, in consonanza con la situazione generale e il cammino globale della parrocchia e in spirito di comunione con le scelte pastorali diocesane;
3. coordinare le attività dei vari settori della vita parrocchiale;
4. favorire la comunione tra i gruppi, i movimenti e le associazioni, così che ciascuno tenda al bene dell’intera comunità; incrementare la comunione e la progettazione pastorale cittadina e diocesana, sia attraverso la partecipazione e il coordinamento nelle rispettive zone pastorali, sia in collegamento con gli uffici pastorali diocesani, in modo che le decisioni prese per la parrocchia si inseriscano organicamente negli orientamenti diocesani e zonali;
5. promuovere strutture di dialogo permanenti con le istituzioni sociali, culturali ed educative presenti e operanti sul territorio.
Inoltre, il CPP elabora e pone in atto tutte quelle iniziative che ritiene unanimemente opportune per credenti e praticanti, senza però disattendere risposte e soluzioni adeguate anche per i cosiddetti non praticanti e non credenti.

 

Composizione del Consiglio 2018 – 2022

L’attuale CPP (2018-2022) è composto da:
– presidente: don Pasquale Rubini;
– Collaboratore parrocchiale: don Nunzio Palmiotti;
– Vicepresidente: Marcello la Forgia;
– Segretaria: Giovanna Pansini;
– Economo: Vincenzo Altomare;
– Confraternita Immacolata: Cosimo Binetti;
– Azione Cattolica: Mirko Sabato;
– Ass. femminile Immacolata: Porzia Murolo;
– Adorazione Perpetua: Carmela Giancaspro;
– San Salvatore da Horta: Gaetano la Martire;
– Comunicazioni Sociali: Marcello la Forgia;
– Responsabile della Catechesi: Caterina Minervini;
– Responsabile del Gruppo Famiglia: Anna Maria Farinola;
– Resposanbile del Gruppo Vincenziano: Mina Stizzi;
– Animatore della Liturgia: Matteo Corrieri;
– membri eletti dalla comunità: Petruzzella Nicola, Annese Anna Rita, Pansini Giovanna, De Simone Margherita, Mitolo Francesca, Mancini Antonella;
– membri scelti dal parroco: Massimo Francesca, Stufano Giovanni, Minervini Valeria.

parrocchia san bernardino molfetta azione cattolicaL’Azione Cattolica Italiana è la più antica, ampia e diffusa tra le associazioni cattoliche laicali d’Italia. L’approdo nella Parrocchia san Bernardino risale al 1960 per opera dell’Economo Spirituale don Francesco Gadaleta.

La sua storia parrocchiale è stata piuttosto lineare, se si esclude il periodo post-Sessantotto: infatti, se dal 1960 al 1969, si costituirono i pilastri dell’AC parrocchiale, gli anni dal 1969 al 1976 furono caratterizzati dalla mancanza dell’AC per problemi legati ai fenomeni contestativi sessantotteschi, propri delle fasce giovanili.

L’Azione Cattolica, per corrispondere a specifiche esigenze formative e pastorali, propone itinerari differenziati secondo le età e le condizioni di vita. Riunisce, infatti, i bambini ed i ragazzi nell’ACR, Giovanissimi e Giovani e Adulti in due settori.

Azione Cattolica dei Ragazzi

Non è un settore, ma un’articolazione dell’Azione Cattolica Italiana che traduce l’attenzione dell’Associazione verso i ragazzi dai 4 ai 14 anni, aiutandoli ad essere pieni protagonisti del loro cammino di fede. È definita nell’articolo 16 dello Statuto dell’Azione Cattolica Italiana.
Il gruppo ACR della Parrocchia San Bernardino copre una fascia che va dalla 1 elementare alla 3 media. Partendo da ottobre, varie iniziative parrocchiali si susseguono nel corso dell’anno associativo (ad esempio, la Festa dell’Accoglienza e la Festa del Ciao, la Novena per Gesù Bambino, Il Gran Galà di fine anno, l’oratorio estivo e il campo scuola, e altre iniziative). A livello diocesano, i ragazzi della parrocchia partecipano ai vari eventi organizzati.

Settore Giovani

Coinvolge i giovani dai 15 ai 30 anni. La proposta formativa è articolata secondo tre archi d’età: Giovanissimi, dai 15 ai 18 anni; Giovani, dai 19 ai 25 anni ; Giovani-Adulti, dai 26 ai 30 anni.
Il Gruppo Giovani di AC parrocchiale è molto variegato e coinvolge i ragazzi tra i 14 ei 30 anni. I Giovanissimi di AC seguono un percorso formativo diverso da quello dei Giovani anche se tra questi due gruppi non mancano le occasioni per stare insieme, i momenti di preghiera, i momenti di convivialità, di gioco e di crescita. Molti tra loro sono i membri del coro di AC, costituito unicamente da giovani ragazzi che si impegnano a servire il Signore con il canto liturgico.
I Giovani di AC collaborano con gli Adulti della parrocchia a vario titolo e molti sono anche educatori ACR. Durante l’anno questo grande gruppo è sempre coinvolto in grandi eventi come musicals ( Grease, Madre Teresa di Calcutta, Il sogno di Giuseppe, Pinocchio), commedie e concerti. Questi eventi sono dei veri e propri momenti di crescita in cui a prevalere è lo spirito di gruppo. In queste occasioni, si fortificano le relazioni e ci si confronta con tutte le realtà presenti nella comunità parrocchiale.
Dal 2012 gli animatori dei giovanissimi hanno preso a cuore anche la formazione dei ragazzi del post-cresima intraprendendo un percorso che veda coinvolti tutti i ragazzi che hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione.

Settore Adulti

Riunisce i soci sopra i 30 anni. Il gruppo Adulti di San Bernardino è una piccola famiglia spirituale che coinvolge uomini e donne che da sempre seguono il cammino di AC.
Il percorso è stato favorito dall’impegno e dal sostegno dei Padri Spirituali che si sono succeduti nel corso degli anni e dagli animatori. Alcuni dei suoi membri si sono impegni anche all’interno di altri gruppi presenti in parrocchia, prestando il proprio servizio soprattutto nell’ambito della formazione umana e cristiana della persona. Inoltre, il gruppo è sempre attento ai bisogni della comunità, operando attivamente nel territorio con diverse iniziative di solidarietà.

parrocchia san bernardino molfetta azione cattolicaIl Consiglio di AC 2020 – 2022

DI seguito, i componenti del Consiglio di Azione Cattolica parrocchiale per il triennio 2020 – 2022:
– Presidente: Mirko Sabato;
– Responsabile Gruppo Adulti AC: Margherita de Simone;
– Responsabile Giovani AC: Anna Maria Caputi e Domenico Scardigno;
– Responsabile ACR: Giacomo Vilardi;
– Economo: Francesco La Forgia;
– Segretario: Marisa Pansini.

parrocchia san bernardino molfetta confraterntia immacolata concenzioneLa Confraternita dell’Immacolata Concezione fu istituita dal vescovo di Molfetta mons. Giovanni Antonio Bovio il 6 maggio 1613. l suoi confratelli avevano l’obbligo di curare e diffondere il culto dell’Immacolata e di assistere le nubili orfane con dotaggi annuali.

Nel 1813, a seguito della soppressione del convento di S. Bernardino, il Consiglio generale degli Ospizi assegnò l’uso dei locali dei frati alla Congrega del Monte di Pietà, perché li adibisse ad Ospedale Civile. Sorsero, pertanto, annose questioni tra la Congrega del Monte di Pietà e quella dell’Immacolata Concezione per il possesso della chiesa, per cui il 10 aprile 1844 la Consulta di Stato stabiliì che entrambe avrebbero potuto utilizzare la chiesa, secondo un calendario di funzioni religiose appositamente predisposto.

A seguito di tale rescritto, il padre spirituale della Confraternita, don Pietro de Candia, si adoperò presso i singoli soci invogliandoli ad abbandonare la chiesa di S. Bernardino e a crearne una propria ed indipendente. Il vescovo Giovanni Costantino aderì alla proposta della Confraternita e preparò il rapporto per la costruzione della nuova chiesa dell’Immacolata. Ma, l’allontanamento del vescovo dalla sede per i moti rivoluzionari del 1848 fece ridurre alquanto il desiderio della costruzione.

parrocchia san bernardino molfetta confraterntia immacolata concenzioneLe prime offerte raccolte dalla Confraternita furono ugualmente versate con lo scopo di erigere in avvenire una chiesa dedicata alla Madonna Immacolata. Infatti, l’arcivescovo Gaetano Rossini realizzò il voto dei suoi predecessori, ponendo la prima pietra per la costruzione della nuova chiesa ma, nonostante tutto, la Confraternita dell’Immacolata Concezione non si è più allontanata dalla chiesa di S. Bernardino.

D’allora, la Confraternita ha continuato la sua vita seguendo gli eventi storici, fino alla costituzione della Parrocchia di S. Bernardino, avvenuta nel 1960.

Attualmente, il Consiglio Amministrativo della Confraternita è composto da Cosimo Binetti (Priore), Gaetano Ciccolella (prijmo assistente) e Corrado de Gennaro (secondo assistente).

parrocchia san bernardino molfetta figlie di maria pia associazione femminile dell'immacolata concezioneLa Pia Associazione di Maria SS. Immacolata esiste, di fatto, da sempre (prima con il titolo di “Figlie di Marie“), anche se solo il 14 febbraio 2009 ne è stato approvato lo Statuto dall’Ordinario diocesano.

L’Associazione si impegna, innanzitutto, a promuovere la devozione ed il culto verso Maria SS. Immacolata e a incrementare una vita più perfetta delle consorelle.

Inoltre, l’Associazione deve esercitare opere di pietà e di carità, animare l’ordine temporale mediante lo spirito cristiano e aderire alle opere di volontariato, solidarietà, caritative e assistenziali.

parrocchia san bernardino molfetta pia associazione dell'immacolata concezione figlie di mariaInfine, l’Associazione deve seguire le direttive pastorali del Vescovo e della Parrocchia.

Le consorelle, elettrici e candidate alle cariche sociali, godono di diritti e doveri, tra cui partecipare alle attività associative e  pagare la quota di ammissione e una retta annuale.

L’attuale amministrazione è composta da Porzia Murolo (Amministratore), Maria Cristina Roselli e Maria Spaccavento (assistenti).

«La cultura e la comunicazione sono vie maestre per il dialogo tra la Chiesa e il mondo. […] Si può affidare a qualcuno l’incarico di coordinare e promuovere la pastorale della cultura e della comunicazione in parrocchia. La responsabilità ha una chiara connotazione ecclesiale e si colloca nel quadro dei cosiddetti ministeri di fatto che caratterizzano l’azione pastorale della Chiesa. […] Gli animatori agiscono in nome della Chiesa e all’interno di una precisa programmazione pastorale».

È questo un piccolo estratto dell’art. 126 del «Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della chiesa» (2004), i cui temi fondamentali, in particolare la sezione sull’Animatore della Cultura e della Comunicazione, sono stati affrontati nei primi due anni del laboratorio organizzato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della Dicesi.

Fondazione

E, proprio considerando le indicazioni tecnico-organizzative ricevute dalla Diocesi, nella Parrocchia san Bernardino, su inoput di don Pasquale Rubini e di Marcello la Forgia, è stata fondata dal 2014 di una Equipe parrocchiale delle Comunicazioni Sociali, luogo di coordinamento delle attività comunicative parrocchiali: è suo compito, infatti, proporre un piano di comunicazione sociale in piena armonia con il progetto pastorale della Parrocchia e della Diocesi.

Essa è dotata anche di un suo Regolamento operativo, che stabilisce ruoli e funzioni di questo organo, che nel 2014 risultava essere tra le prime, se non la prima, equipe parrocchiale delle comunicazioni fondata in Italia.

 

Struttura

L’Equipe è al servizio della Parola di Dio, della comunità parrocchiale e dell’evangelizzazione, come soggetto attivo sul territorio nella realizzazione del progetto culturale cristiano.

Questo nuovo team è composto da una Consulta delle Comunicazioni (organo operante dell’Equipe, composta dal responsabile, dal parroco e da altri 5 consultori) e dal Gruppo dei Mandatari, ovvero i rappresentanti di associazioni e gruppi operanti nella Parrocchia.

I componenti dell’Equipe della Parrocchia san Bernardino intendono essere «operai che, con il genio della fede, sappiano farsi interpreti delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere quest’epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di smarrimento, ma come tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunione tra le persone» (Giovanni Paolo II, «Parabole mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione»).

Finalità e prospettive

L’ Equipe persegue le seguenti finalità, in linea con quanto riportato nel Direttorio delle Comunicazioni agli artt. 134, 135, 136:
– aiutare a prendere coscienza dell’importanza della comunicazione nell’attività pastorale e, pertanto, educare alla comunicazione;
sostenere l’impegno nei mass media che non ha solo lo scopo di moltiplicare l’annunzio: si tratta di un fatto più profondo, perché l’evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte dal loro influsso (non basta usarli per diffondere il messaggio cristiano e il magistero della Chiesa, ma occorre integrare il messaggio stesso in questa nuova cultura creata dalla comunicazione moderna);
prestare costante attenzione pastorale alle problematiche della comunità parrocchiale e, se necessario, allestire possibili soluzioni in collaborazione con il Parroco e gli organi parrocchiali;
coordinare gli strumenti di comunicazione che fanno riferimento alla Parrocchia;
curare i rapporti di informazione e comunicazione della Parrocchia con la Diocesi e con i mass media;
– assolvere al ruolo di ufficio stampa della Parrocchia, qualora richiesto;
promuovere e coordinare la ricerca e la documentazione in materia di comunicazioni sociali.

Composizione attuale (2018 – 2022)

Attualmente, l’Equipe delle Comunicazioni parrocchiali è composta da:

– Responsabile Marcello la Forgia, anche direttore del Giornale parrocchiale “ComUnione“;
– Viceresponsabile Corrado Farinola, anche responsabile del settore live streaming;
– Economo e Segretario Anna Maria Farinola;
– Consultori operativi Domenico Scardigno, Francesco Cuocci.

parrocchia san bernardino molfetta adorazione perpetua santissimo sacramentoL’Associazione dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento è un movimento di spiritualità eucaristica completo e adatto perché una Comunità cresca e viva una vera esperienza di fede e di comunione, con la pietà eucaristica centro di attrazione e di propulsione di tutti i suoi membri e di tutta la vita comunitaria.

Scopi dell’Associazione sono la formazione di ogni associato a celebrare e a vivere in pienezza il Mistero Eucaristico, mettendo in risalto il valore salvifico della “riparazione” e della “adorazione” a Gesù Sacramentato, e, infine, l’aiuto alle Chiese povere e la collaborazione alla vita liturgica della propria comunità.

La fondazione negli anni ’60

Il 9 novembre 1961 don Francesco Gadaleta presentò al Direttore dell’Arciconfraternita dell’Adorazione Perpetua e dell’Opera delle Chiese Povere in Italia, che ha sede in Roma presso la Chiesa del Corpus Domini, attigua all’Istituto delle Religiose dell’Adorazione Perpetua, la domanda di erigere l’Associazione in Parrocchia.

Il 22 novembre  fu risposto che era necessario inviare la domanda sottoscritta dal Vescovo unitamente ai nomi di coloro che ne avrebbero fatto parte e ai primi dell’anno 1962 fu inviata la domanda di aggregazione nei ternimi richiesti e si cominciò ad organizzare in parrocchia l’Associazione.

Come prima Presidente fu scelta Giovannina Ciannamea, donna consacrata all’apostolato catechistico e per diverso tempo Responsabile Diocesana dei Fanciulli di AC e Presidente delle Figlie di Maria.

Durante le «Giornate Eucaristiche» (Quarantore) del 1962 vennero presentate ai fedeli le finalità dell’Associazione e si raccolsero le prime adesioni. La sera del 6 luglio, durante una solenne celebrazione, un piccolo gruppo di venti fedeli pubblicamente pronunciò l’atto di aggregazione.

Il 14 luglio fu inviata al Direttore dell’Arciconfraternitaa la relazione della celebrazione con l’elenco dei soci e nel giugno del 1963 pervenne in parrocchia il diploma di aggregazione con la data 1 maggio 1963. L’iter per l’aggregazione era così compiuto.

La vita associativa

La vita associativa si sviluppò lungo le due direttive che caratterizzano le finalità istitutive. La pietà eucaristica era promossa tra i soci con incontri periodici per meditare la Parola di Dio e preparare la liturgia domenicale, attraverso anche lo studio dei documenti conciliari, con particolare riguardo alla costituzione liturgica «Sacrosanctum Concilium».

L’ora di adorazione a Gesù Eucaristia solennemente esposto (ogni primo giovedì di mese) e la partecipazione alla «giornate di spiritualità», organizzate per i gruppi degli adulti, completavano il quadro delle attività associative.

Per realizzare l’altro fine specifico dell’Associazione, l’aiuto alle Chiese povere e la collaborazione alla vita della Comunità parrocchiale, venne costituito il «laboratorio parrocchiale».

Nei primi anni il gruppo di lavoro si riuniva presso la casa della Presidente e, successivamente, per dare una maggiore organicità al lavoro e un servizio più efficiente alla Parrocchia (1971), il laboratorio fu trasferito nei locali al primo piano della chiesa e furono acquistati ferri a vapore con piani da stiro, una macchina per cucire, armadi a cassepanche per la conservazione della biancheria.

Durante l’anno liturgico, gli associati sono invitati a prendere parte viva alle «giornate eucaristiche» ed alle celebrazioni della Settimana Santa, momenti qualificanti della Comunità cristiana.

L’attuale responsabile di questo gruppo parrocchiale è Carmela Giancaspro.

Il gruppo di Volontariato Vincenziano della parrocchia San Bernardino è sorto nel 1961, quando la chiesa divenne parrocchia e l’allora giovane parroco don Francesco Gadaleta volle che all’interno della medesima sorgesse un gruppo di volontariato vincenziano.

Questo gruppo è un rivolo del Grande Movimento Vincenziano operante in tutto il mondo, il cui fondatore fu San Vincenzo dè Paoli.

È guidato da un assistente spirituale (il parroco pro-tempore) è costituito da volontarie laiche, cattoliche (le cosiddette donne di carità) che intendono vivere la solidarietà e la carità cristiana secondo il Vangelo.

Si propone di occuparsi dei fratelli bisognosi con grande umiltà, disponibilità e sensibilità, mediante interventi immediati di aiuto nelle necessità della famiglia  o di persone singole in difficoltà, aiutandoli quando è necessario con sussidi mensili, distribuzione di prodotti alimentari, aiuto nella ricerca di un lavoro, senza alcuna discriminazione di razza o condizione sociale.

Elemento cardine per poter svolgere questo servizio è il centro di ascolto operante ogni martedì dalle 10 alle 12. È presso questa struttura che si viene a conoscenza delle famiglie e persone bisognose e dei loro problemi.

Alcune delle volontarie visitano gli ammalati del territorio parrocchiale o gli infermi e gli anziani non autosufficienti..

Dal 1961 si sono succedute quattro presidenti: Ninetta Mezzina, Wanda Gallo, Susanna Nappi, Anna Abbattista e, attualmente, Mina Stizzi. Per la realizzazione degli obiettivi, il gruppo si avvale in maniera determinata di prestazioni personali, volontarie e gratutite, mediante autotassazione, attingendo anche alle offerte di privati e mettendo in atto varie iniziative.

L’impegno del gruppo vincenziano è quello di collaborare con gli altri gruppi per servire i poveri, evangelizzare gli adulti e portare il senso di Dio nella quotidianità con testimonianze di vera carità.

parrocchia san bernardino pia associazione san salvatore da horta

Il culto al Beato Salvatore da Horta (morto a Cagliari il 18 mar­zo  1567, dopo quarant’anni beatificato  e  nel  1938 annoverato  tra  i Santi), doveva essere vivo e presente nel ‘600 a Molfetta se durante la seconda metà del secolo venne dedicato un altare al Beato, sor­ montato da un dipinto che ritrae il Taumaturgo nell’atteggiamento di aiuto e conforto a molti sofferenti, il tutto inquadrato in una grande e maestosa cornice in legno dorato.

Il culto a San Salvatore fu reintrodotto a Molfet­ta da alcuni nostri pescatori, che negli anni ’30 si portavano a pe­ scare presso la Sardegna, avendo modo di visitare a Cagliari la chie­sa di Santa Rosalia, dove riposa il corpo del Santo. Ben presto la vene­razione di San Salvatore si divulgò presso le famiglie dei pescatori e dei marittimi molfettesi che allacciarono relazioni con i Frati Fran­cescani di Cagliari.

Nel 1946 il rettore della chiesa di San Bernardino, don Giulio Binetti, riunendo queste famiglie, diffuse il culto a Molfetta come devozione popolare e durante i quindici anni successivi, ogni merco­ledì, una gran moltitudine di fedeli partecipava ai momenti comuni­tari di preghiera. In questo periodo la chiesa ricevette dai fedeli di­ versi doni, specie paramenti e oggetti sacri, oltre ad una statua in cartapesta donata nel 1951 dai fratelli De Dato, come indicato da una targa applicata sul piedistallo, modellata dallo scultore barese Salvatore Bruno, che è custodita in una nicchia di noce.

Con l’erezione a parrocchia della chiesa di San Bernardino, si sentì il bisogno di dare un assetto giuridico a questo movimento di spiri­ tualità e il 18 agosto 1962, con bolla vescovile, venne approvata dal Vescovo mons. Achille Salvucci la «Pia Associazione di S. Salvatore da Horta» con il relativo regolamento.

Cura  particolare  per  il  culto al  Santo viene data attraverso la Pia Pratica dei Nove Mercoledì e la succesiva Novena che precede la Festa del Santo del 17 marzo. I Nove mercoledì iniziano alla metà del mese di gennaio e terminano alla vigilia della festa liturgica, mentre la  solenne  novena  in preparazione alla festa liturgica inizia subito dopo i Nove Mercoledì.

L’attuale delegato responsabile è Nino la Martire.

La Parrocchia san Bernardino ha sempre avuto un Gruppo Famiglia attivo che, in diverse occasioni, ha collaborato anche con altre realtà parrocchiali (ad esempio, gli Adulti di Azione Cattolica).

La finalità principale del Gruppo Famiglia è, anzitutto, la continua e progressiva presa di coscienza del dono e del compito propri del matrimonio cristiano e la promozione per le coppie e le famiglie della loro specifica “vita secondo lo Spirito”.

Tre sono i valori fondamentali del Gruppo Famiglia:

conversione: il gruppo aiuta a rinnovare la vita e la relazione in famiglia e con tutti, per viverle alla luce del Vangelo, condividendo la Parola e la propria vita;
comunione, come unità nella carità con tutte le persone e a tutti i livelli, partecipazione alla comunione stessa col Padre, il Figlio e lo Spirito Santo: la si vive partecipando al gruppo non come spettatori, ma da protagonisti, coinvolgendosi completamente;
missione, nella organizzazione della pastorale familiare.

Attualmente la coppia animatrice è quella formata da Marcello la Forgia e Anna Maria Farinola.

Nel corso dell’anno pastorale, il Gruppo famiglia organizza e cura una serie di iniziative e di attività inerenti alla pastorale famigliare (ad esempio, i percorsi di preparazione al sacramento del matrimonio, l’animazione di una S. Messa durante la Novena dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine, la tombolata di beneficenza del 6 gennaio a favore delle famiglie bisognose della parrocchia, la Giornata per la Vita, l’animazione della Santa Messa nella Solennità della Santa Famiglia, ecc.).

Inoltre, il Gruppo Famiglia collabora con gli altri gruppi della parrocchia per la realizzazione di tutte le iniziative comunitarie, partecipando sia agli incontri comunitari di formazione e di preghiera sia ai momenti di festa e di convivialità.

Nell’ambito della pastorale familiare rientra anche la Preparazione delle famiglie al Sacramento del Battesimo, che nella Parrocchia san Bernardino ha una particolare valenza, soprattutto perché costituisce un’occasione per riprendere i contatti con delle coppie di sposi che dopo il matrimonio non hanno continuato il loro cammino di fede e può essere anche un momento di annuncio e di riscoperta del proprio incontro con Dio.

Diventa anche una prima tappa di un cammino più ampio di riavvicinamento che continua pure dopo il battesimo del bambino, approfittando di alcuni incontri che possono aiutare i genitori nel loro compito di educatori nella trasmissione della fede.

Gli incontri si svolgono sempre in chiesa, alla presenza del parroco e della coppia animatrice (Antonella Mancini e Michele Vilardi).

Il corso prematrimoniale è un passaggio obbligato per chi ha scelto il matrimonio in chiesa. Nella Parrocchia San Bernardino questo percorso si svolge di solito nei mesi di febbraio e marzo, con una decina di incontri al massimo nei quali si trattanno argomenti interessanti per i futuri sposi.

Gli incontri sono tenuti solitamente dal sacerdote, dalla coppia animatrice (Sara Panunzio e GianLuigi la Forgia) o da un esperto del tema trattato.

Nel corso prematrimoniale vengono trattati temi legati alla nascita di una nuova famiglia: educazione dei figli, sessualità, problemi di coppia. Si analizzano fonti bibliche, è prevista di solito la lettura di alcuni brani della Bibbia e vengono spiegate le fasi del rito nuziale. In alcuni casi sono previsti anche interventi di specialisti, come ginecologi, avvocati, psicologi o educatori.

Ecco alcuni dei temi trattati: sacramento del matrimonio e valore giuridico-canonico, rapporto coniugale, rapporto uomo-donna, procrazione e fecondità, paternità e maternità.

«“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, […] insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,19s): fedele a questo comando di Gesù, la Chiesa ha il compito di annunciare il Vangelo a tutti gli uomini. La parrocchia – chiesa che vive tra le case degli uomini – continua a essere il luogo fondamentale per la comunicazione del Vangelo e la formazione della coscienza credente» (EVBV n.41).

I Catechisti sono chiamati ad assolvere proprio questo delicato e fondamentale compito nei confronti dei ragazzi, che saranno gli uomini di domani, cioè quello di far conoscere Gesù Cristo mandato dal Padre a salvare l’umanità: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Gv 6,29; v. anche Gv 3,16s). Alla scuola del Maestro e sotto la guida dello Spirito Santo, i catechisti si impegnano nel favorire la crescita umana e spirituale dei ragazzi.

In questo i  Catechisti sono sostenuti dalla comunità e cercano la collaborazione dei genitori, che rivestono il ruolo di fondamentali e insostituibili educatori, in generale, e di catechisti, in particolare.

Avvalendosi della collaborazione degli Educatori di Azione Cattolica, i Catechisti della Parrocchia San Bernardino stanno sviluppando la catechesi per l’iniziazione cristiana secondo le linee educative di AC, ritenendole più rispondenti alle attuali esigenze pedagogiche.

Si è voluto, dunque, riconoscere nel percorso catechistico l’importanza che riveste la dimensione ludica e ricreativa, come ribadito di recente dalla CEI, facendo notare che l’oratorio «accompagna nella crescita umana e spirituale le nuove generazioni» e «i suoi strumenti e il suo linguaggio sono quelli dell’esperienza quotidiana dei più giovani: aggregazione, sport, musica, teatro, gioco, studio» (EVBV n.42).

Per saperne di più sulla iniziazione cristiana e sul ruolo del catechista visita il sito Dossier Catechista, dove è possibile scaricare alcuni documenti e relazioni, in particolare:
1. iniziazione cristiana: intervento di mons. Crociata;
2. «Lasciatevi attrarre da Lui! Lasciatevi amare da Lui e sarete i testimoni di cui il mondo ha bisogno» (Messaggio del Papa per la GMG di Rio de Janeiro);
3. «Condurre gli uomini e le donne del nostro tempo a Gesù» (Messaggio finale del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione);
4. «A dieci anni dalla nota sull’iniziazione cristiana dei ragazzi» (Andrea Fontana);
5. «Educare alla vita buona del Vangelo (Conferenza Episcopale Italiana)» (Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020);
6. «Educazione ed evangelizzazione: un binomio-chiave nella proposta del Vangelo oggi» (Orientamenti pastorali della CEI per il decennio 2010-2020);
7. «Annuncio e catechesi per la vita cristiana» (Lettera alle comunità, ai presbiteri e ai catechisti nel quarantesimo del Documento di base Il rinnovamento della catechesi);
8. orientamenti per il rinnovamento dell’iniziazione cristiana;
9. «La catechesi in Europa» (Enzo Biemmi);
10. Un nuovo impianto catechistico per l’iniziazione cristiana.

«Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22,27). Il servizio è un gesto fondamentale per la vita di tutti i giorni nella società in cui viviamo. Tante sono le modalità per servire, ma una soltanto ci viene presentata da Gesù, quella del servizio svolto gratuitamente con amore ed umiltà.

Il ministrante, quindi, è una persona che serve, chiamata a servire Gesù nelle celebrazioni liturgiche, attraverso la persona del sacerdote celebrante, per capire come pregare meglio e per aiutare l’assemblea a fare altrettanto.

Per essere ministranti è necessario, innanzitutto, seguire l’esempio di Gesù, vero modello del ministrante. Pertanto, sono necessarie serietà, senso del servizio, puntualità, ordine e un grande amore al Signore.

Il gruppo ministranti nella Parrocchia di san Bernardino è molto attivo, formato non solo da ragazzi della scuola elementare, ma anche da quelli della scuola media, superiore e universitari.

Attraverso il servizio all’altare si impara ad ascoltare il Signore, a testimoniare con il l’impegno l’amore al Padre, fortificando la fede attraverso i sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia per essere sempre più strettamente uniti al Signore, servitore di ogni creatura, che come vittima pura si è offerto al Padre per la nostra salvezza.

Il Gruppo dei Cenacoli nasce ufficialmente nel 2015 e ha il compito di animare il Rosario nelle case dei parrocchiani durante gran parte dell’anno pastorale.

In particolare, i cenacolisti visitano le case dei parrocchiani nel periodo da settembre a novembre, da gennaio e fino al venerdì precedente la Settimana Santa, a maggio durante il mese mariano. Portanto con loro una la croce in legno oppure una immagine dell’Immacolata, recitano il Rosario, leggono la Parola di Dio, commentandola e condividendola con i partecipanti.

Il Gruppo Santa Marta è formato da signore, alcune presenti ormai da vari anni, altre che si aggiungono di volta in volta, guidate da Silvia de Ceglia, che offrono il loro prezioso servizio per la pulizia e il decoro della chiesa.

Il nome del gruppo è stato suggerito da don Pasquale Rubini (parroco dal 2010 al 2021) proprio per emulare il ricordo di Marta, sorella di Maria e di Lazzaro di Betania, donna di casa tuttofare, impegnata, sollecita e indaffarata per accogliere degnamente il gradito ospite, Gesù, il quale amava sostare in quella casa durante la predicazione in Giudea.

Due sono i cori parrocchiali:

– la schola cantorum “Harmonia Mundi”  diretta dal M° Nicola Petruzzella, che nasce nel settembre 2004 con lo scopo di animare le celebrazioni liturgiche, ma che oggi è anche protagonista di numerosi concerti;

– il coro adulti, che nasce nel 1992 su iniziativa di Giovanna Mastropasqua e dell’allora parroco don Pinuccio Magarelli.