Carissimi fedeli, il periodo della Quaresima è stato vissuto con tristezza, trepidazione e sofferenza per le vicende belliche che hanno colpito i nostri fratelli ucraini. Tanti profughi, tante vittime di guerra, tanti bambini soli, innocenti abbandonati e privi di affetto e protezione. La guerra fa paura e porta non solo distruzione di città o edifici, ma, soprattutto, imbruttimento dell’animo umano.
La festività della Pasqua del Signore, la gioia del Signore risorto e il dono della pace, che Gesù nelle varie apparizioni offre a noi tutti, deve aprire il nostro cuore alla speranza e alla certezza che la pace e la concordia fra le popolazioni in conflitto sono ancora possibile.
Non possiamo solo fermarci dinanzi alla tomba di Gesù e rattristarci per la sua morte: la Pasqua di resurrezione, che viviamo in un clima di ripresa dall’emergenza sanitaria, deve rincuorare i nostri animi e spingerci a camminare alla luce del Risorto per le strade della nostra esistenza. Dobbiamo avere la certezza della fede che il Signore è al nostro fianco nelle nostre esperienze quotidiane, così come ha accompagnato i discepoli di Emmaus lungo la via del ritorno al loro villaggio.
La festa della Pasqua è la gioia di noi credenti che affermiamo con esultanza che il nostro Dio è vivo ed è presente in mezzo a noi e ci dona la pace.
L’augurio che voglio far giungere a tutte le famiglie della Parrocchia e a tutti gli uomini di buona volontà, è l’augurio di pace, di gioia e di speranza che solo il Signore Gesù può concedere. Infatti con Cristo riscopriamo la nostra identità di cristiani e solo con la luce, che il Risorto diffonde nei nostri cuori, possiamo sentirci risollevati dalla pesantezza del male e vivere da veri figli di Dio.
Auguri di vero cuore.
don Raffaele Tatulli, parroco