Il rito di ammissione al catecumenato prevede tre distinti momenti: l’Accoglienza, la Liturgia della Parola e il Congedo. L’Accoglienza degli aspiranti al catecumenato ha luogo, di norma, in ambiente esterno alla Chiesa. Il Presidente della Celebrazione vi si reca rivestito degli abiti liturgici propri (cotta, stola ed, eventualmente, piviale) e. dopo aver manifestato gioia e gratitudine per il camminò già da loro percorso, li interroga per conoscere il loro nome, cosa chiedono alla Santa Chiesa, nonché il motivo della loro richiesta. Sia le domande che le risposte possono essere formulate in vario modo purché consentano di rivelare manifestamente nei candidati il desiderio di conseguire la Vita eterna mediante la fede, avendo come guida la parola di Gesù. Anche i garanti e i fedeli Ii presenti sono invitati a confermare l’impegno di aiutarli in questo ulteriore cammino di approfondimento e di ricerca.
Ricevuta la risposta di positivo impegno da parte di tutti, il Presidente della Celebrazione alita su ciascun candidato, recita la prescritta formula di esorcismo e di rinunzia a qualsiasi forma di culto che non sia rivolta al vero Dio. Dopo aver ricordato ai garanti e ai fedeli presenti che essi sono testimoni di questa scelta di Cristo come unico Signore e dell’ impegno di voler servire a lui solo, il Presidente della Celebrazione rivolge al Padre una preghiera di ringraziamento, di lode e di benedizione perché quanto sta avvenendo è una risposta d’amore alla Sua chiamata. Traccia sulla fronte di ciascun candidato un segno di croce esortandolo a vedere in tale gesto, che verrà subito dopo ripetuto dai catechisti e dai garanti, un segno dell’amore e della protezione di Cristo.
Successivamente, traccia il segno di croce sugli organi di senso di ciascun candidato: sugli orecchi perché ascoltino la voce del Signore, sugli occhi perché contemplino lo splendore del volto di Dio, sulla bocca per rispondere alla Sua Parola, sul petto perché Cristo abiti nel loro cuori, sulle spalle perché siano capaci di sostenere il suo dolce giogo. Infine, il Presidente della Celebrazione traccia un segno di croce su tutti gli aspiranti catecumeni e dopo un ulteriore preghiera comunica a ciascuno di essi il nome con cui verrà chiamato da quel momento in poi spiegandogliene il significato.
A questo punto il primo momento del rito, quello dell’Accoglienza, è concluso e il Presidente della Celebrazione invita tutti ad accompagnare in Chiesa i Catecumeni per partecipare alla Liturgia della Parola. AI termine dell’omelia è opportuno che a ciascun catecumeno venga consegnato il libro del Vangelo e il Crocifisso.
Segue la Preghiera universale: si prega in particolare per i catecumeni perché possano proseguire speditamente nel cammino già intrapreso e quanto prima ricevere i Sacramenti dell’iniziazione cristiana per essere in piena comunione con i fratelli nella fede. Il Presidente della Celebrazione conclude con una preghiera questa seconda parte del Rito e, dopo aver manifestato, ancora una volta, ai catecumeni la gioia della Comunità che li ha accolti ed averli esortati a vivere coerentemente con la parola ascoltata, li congeda. Infatti, solo dopo aver ricevuto i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana potranno ufficialmente partecipate alla Liturgia eucaristica.
di Gaetano la Martire