Con il Mercoledì delle Ceneri abbiamo iniziato il Sacro tempo della Quaresima, il tempo della conversione e della grazia: il tempo in cui ognuno è chiamato a rivedere il proprio cuore, la propria coscienza, in particolare a mettersi davanti a Cristo Crocifisso e Risorto per riconoscere la grazia e la misericordia di Dio. Infatti, soprattutto in questo periodo, Dio vuole avvolgere il nostro essere e offrire alla nostra vita una nuova linfa e un nuovo dinamismo di salvezza.
Questa prima domenica di Quaresima conferma la presenza costante di Gesù nella nostra vita, Lui che sempre ci sostiene e sempre ci accompagna, ovvero è sempre presente accanto a noi come persone e come popolo. La prima lettura, peraltro, evidenzia questa esperienza di popolo: è il popolo di Israele che sperimenta la costante vicinanza del Signore.
Dio si fa storia per Israele, pur essendo il Dio che i cieli non possono contenere: la storia tra Dio e Israele è una storia d’amore, che nasce già dai patriarchi e si evolve nel periodo della prigionia in Egitto, fino all’esodo finale. Israele è, perciò, un popolo che viene formato e performato dalla presenza di Dio.
Questo è vero anche per la Chiesa, che fa esperienza del suo Signore risorto e nella gloria. Secondo San Paolo, è necessario credere che Gesù è il Signore e che Lui è risorto dai morti. Dunque, la risurrezione è il credo della Chiesa: noi crediamo che Gesù è risorto dai morti e, con Lui, siamo risorti anche noi dalla nostra morte spirituale e dalle sue conseguenze.
Gesù si rende presente soprattutto nel momento della prova e della tentazione, perché il tentatore ci vuole far credere che noi possiamo salvarci solo se al centro poniamo il nostro io e la nostra gloria, solamente umana. Ma se, invece, allontaniamo il tentatore con la Paola di Dio e con la Sua Grazia, allora saremo consapevoli delle tentazioni di ogni giorno e allontanarle invocando il Signore e la Sua Parola, la sola che respinge ogni male e ci dona la forza della Grazia.
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