A ridosso della conclusione dell’anno pastorale 2023-2024, sabato 25 e domenica maggio la nostra comunità parrocchiale si accinge a rinnovare il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) per il quadriennio 2024-2028.
Questo rinnovo ci invita a riflettere su tre aspetti fondamentali, anche in linea con le indicazioni del Sinodo della Chiesa Italiana. È un modo opportuno per introdurre, soprattutto con una riflessione di carattere pastorale, gli aspetti essenziali che stanno sullo sfondo del tema della partecipazione e della corresponsabilità nella Chiesa.
Comunione e corresponsabilità
Questi due temi si collocano sullo sfondo della rinnovata coscienza ecclesiologica conciliare e delle scelte sinodali che la Chiesa sta attuando negli ultimi anni. Come ricorda San Giovanni Paolo II, la Chiesa deve essere «casa e scuola di comunione»: dunque, siamo tutti soggetti della missione della Chiesa, e non più solo destinatari distratti di un’improbabile vita cristiana.
Se dobbiamo concretizzare un cristianesimo della vocazione e della responsabilità, se la nostra fede deve essere adulta e matura, capace di farsi carico della testimonianza che il Vangelo porta con sé, la corresponsabilità è la capacità di rispondere insieme: gli uni agli altri e tutti al Signore e all’umanità.
Corresponsabilità significa capacità e disponibilità a collaborare, rispondendo da adulti di quel che la Chiesa, ma soprattutto il Signore, ci chiede. Ci invita a guardare ogni cosa con un orizzonte più vasto della nostra visione personale. Implica la coscienza della grandezza di ciò che ci è affidato da compiere, che non sarà eseguito tanto meglio quanto più meccanica sarà l’esecuzione, ma quanto più le nostre capacità e i doni dello Spirito saranno giocati in pienezza nell’opera comune. Implica anche il coraggio di segnalare e di proporre, di obiettare e di dissentire, con coscienziosa umiltà e senza spezzare la comunione, perché questa si conservi non come conformismo, ma come obbedienza comune al Vangelo e alla missione.
Ed è proprio la Parrocchia il luogo privilegiato per l’esercizio quotidiano di questa dimensione peculiare dell’esperienza cristiana. È una scelta privilegiata che coincide con la scelta del primato della pastorale ordinaria, che va intesa come cura della comunità e di tutte le persone, come attenzione a tutte le tappe dell’esistenza e alle diverse forme della vita cristiana.
Comunità, soggetto dell’azione pastorale
Se la pastorale non è più prerogativa dei pastori, ma impegno di tutti i credenti, dobbiamo superare la mentalità della delega o della cooptazione nella partecipazione dei credenti all’azione pastorale della comunità parrocchiale. E questo non solo a motivo della comune dignità battesimale dei credenti, ma insieme in ragione dello specifico dono vocazionale di ciascuno.
Per questo motivo, il CPP nella nostra comunità parrocchiale, pur costituito da membri aventi diritto, membri eletti e membri scelti dal parroco, negli ultimi 2 anni ha allargato la partecipazione anche ai parrocchiani che, nello spirito comunitario, avessero voluto contribuire alla pastorale parrocchiale.
Il progetto pastorale parrocchiale deve, dunque, favorire una mentalità di collegialità: l’agire pastorale non può essere che il punto di convergenza di molteplici letture e scelte.
Il progetto pastorale concreto, peraltro, è uno strumento in funzione dell’edificazione della comunità e della cura della fede. Pertanto, le linee che guidano il cammino di una comunità devono essere continuamente rinnovate in risposta al mutare delle situazioni, superando il “si è sempre fatto così” o il “quando facevamo noi queste cose”. È la necessità di un continuo ripensamento e di una continua riformulazione in sintonia con il dinamismo della stessa azione pastorale.
Dinamiche dell’azione pastorale
Quando ci lamentiamo della sterilità e della scarsa incisività del CPP, dovremmo anzitutto ripensare al grado di attenzione che prestiamo alle dinamiche della comunicazione di gruppo e alle metodologie capaci di favorire una migliore qualità del lavoro pastorale.
In questo, senza dubbio, è utile rileggere tutti i contributi della Rubrica Sinodale che sono stati pubblicati in questo anno pastorale.