L’Azione Cattolica diocesana ha promosso un progetto formativo di contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo, «La vita giocatevela bene». Questa campagna di sensibilizzazione al fenomeno della ludopatia impegna tutti gli aderenti di AC a una responsabilità educativa e di testimonianza sui nuovi stili di vita. L’AC parrocchiale di San Bernardino si è mobilitata in questo sforzo educativo organizzando un incontro per riflettere sulla pericolosità sociale e morale del gioco d ‘azzardo patologico.
L’ incontro, rivolto agli adulti e giovani della parrocchia, è stato animato dal parroco don Pasquale Rubini e dalla psicologa dott.ssa Marirosa Squeo. L’appuntamento è stato un’occasione propizia per denunciare lo stile di vita di una società che mette al centro del proprio sviluppo l’ illusione del denaro facile, ottenuto giocando semplicemente sulla “fortuna”. È un modello di società che produce povertà e ingiustizia, costruisce la ricchezza di pochi sulla miseria, sulla fragilità e sulla povertà di molti cittadini.
La riflessione, dopo una breve presentazione del progetto da parte del presidente parrocchiale AC, Nicola Petruzzella, si è articolata in tre momenti. Dopo il pensiero religioso del parroco, che ha commentato alcuni versetti del Vangelo di Luca (12, 33-34) sulla necessità di fondare la propria vita sui valori eterni del Vangelo, la dott.ssa Squeo ha sviluppato il tema della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, evidenziando i criteri diagnostici e la complessa personalità del giocatore. Infine, Leonardo Squeo, animatore del gruppo Giovani e Adulti di AC, ha informato l’assemblea sull’iter legislativo per la presentazione del disegno di legge di iniziativa popolare per regolamentare il fenomeno e attivare percorsi di prevenzione e cura. È seguito un interessante dibattito che ha contribuito ulteriormente alla buona riuscita dell’incontro.
Quanto seminato durante l’incontro di formazione per giovani e adulti ha portato buoni frutti perché ognuno si è adoperato per la raccolta delle firme di sabato 8 e domenica 9 marzo. Infatti, sono state raccolte quasi 170 firme, con una particolare partecipazione dei genitori dei ragazzi che frequentano il catechismo o l’Azione Cattolica parrocchiali, senza dimenticare molti parrocchiani che non hanno voluto far mancare il loro sostegno a una lodevole iniziativa.
A livello cittadino, l’AC ha raccolto oltre 1550 firme a sostegno della proposta di legge d’iniziativa popolare «Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo», elaborata dall’azione congiunta della Scuola delle Buone Pratiche, LegaAutonomie e Terre di Mezzo. L’AC diocesana ha, peraltro, inserito questa iniziativa nella propria campagna unitaria «La vita giocatevela bene», con cui sensibilizzare tutti i cittadini verso l’increscioso e crescente fenomeno del gioco d’azzardo e della possibile conseguente ludopatia. In particolare, la proposta di legge d’iniziativa popolare prevede livelli essenziali di assistenza, misure di tutela per i minorenni, la regolamentazione della comunicazione di tali tipologie di giochi, l’istituzione di un osservatorio nazionale per le dipendenze dal GAP (gioco d’azzardo patologico), la limitazione de i luoghi di gioco e l’introduzione di divieti e obblighi per i locali preposti, oltre a contrastare l’azione della criminalità organizzata che cavalca l’onda di questo sconcertante piaga sociale.
Massimo è stato l’impegno degli aderenti di AC e, soprattutto, di molti cittadini e parrocchiani non aderenti per la raccolta firme: un tentativo per provare insieme a regolamentare una forma di gioco che sta dilagando anche tra i minorenni, sfruttando le fragilità umane e cavalcando l’erronea convinzione del guadagno facile.
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