«Ringrazio il Signore perché la semina nella nostra Chiesa locale è stata molto abbondante e il raccolto fruttuoso. Ma dobbiamo continuare a seminare per poter poi raccogliere». Con queste parole ha esordito il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia nel suo intervento per la seconda giornata del Convegno diocesano “Pellegrini di speranza”, in cui si è subito soffermato sul cammino sinodale diocesano che entra nell’ultima fase, ovvero quella profetica. «Stiamo vivendo la bellezza del camminare insieme. E questo è lo stile sinodale, che non deve essere solo occasionale, ma un vero e proprio nostro habitus – ha suggerito il Vescovo – caratterizzato dall’ascolto, dal dialogo, da scelte realmente operative e dal discernimento. È questo lo stile che deve caratterizzare le nostre comunità parrocchiali, le nostre associazioni, i nostri movimenti, la nostra Diocesi».
Direttive pastorali
Cinque sono le direttive che il nostro Vescovo ha delineato, desunte dal cammino sinodale diocesano e dalle relazioni che ne sono state elaborate (è possibile leggere le varie relazioni su sito diocesano nella sezione dedicata “Una finestra sul Sinodo”):
▪️ la missione secondo lo stile della prossimità, che si concretizza nel lavorare in rete tra Parrocchie per la formazione, l’animazione e nel riflettere maggiormente sui temi dell’ecologia integrale e della cura del creato;
▪️ uso di nuovi linguaggi in riferimento all’età giovanile, con momenti di spiritualità per giovani e giovanissimi e percorsi per le famiglie;
▪️ incentivare la formazione alla fede e alla vita, applicando subito il nuovo progetto catechistico in Diocesi e sviluppando percorsi di catechesi di impianto catecumenale per famiglie e adulti, senza tralasciare la formazione dei formatori che diviene decisiva per la catechesi;
▪️ sinodalità e corresponsabilità, cercando
a) nuove forme di partecipazione non solo per i laici impegnati ma anche per coloro che sono al di fuori delle Parrocchie;
b) rafforzando le alleanze tra comunità parrocchiali, diocesi, gruppi e associazioni, anche non ecclesiali;
c) potenziando la comunicazione;
d) mutando lo stile sull’ascolto e sulla comunione ecclesiale;
e) alimentando l’entusiasmo.
Il Vescovo a conclusione del suo intervento non solo ha esortato i presenti, per la maggior parte operatori pastorali e sacerdoti, a rendere la Chiesa più umile, ma ha auspicato che queste linee programmatiche pastorali siano rese operative nelle Parrocchie e dagli Uffici.
Le tappe del Giubileo
La secondo giornata del Convegno si è conclusa con l’intervento di don Pietro Rubini, Direttore dell’Ufficio per la Liturgia e referente diocesano per il Giubileo, che, dopo aver spiegato il significato del logo del Giubileo, ha indicato alcune tappe fondamentali dell’anno giubilare. Tra queste, ricordiamo l’inizio dell’anno giubilare in Diocesi il 29 dicembre con la Santa Messa presieduta del Vescovo e il pellegrinaggio diocesano a Roma nei giorni 11 e 12 marzo 2025.
Senza dubbio, ulteriori indicazioni saranno fornite sul sito diocesano, su Luce e Vita e nei Consigli pastorali parrocchiali.
a cura di Marcello la Forgia
Responsabile Comunicazioni parrocchiali