Prende il via il nuovo anno pastorale della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Un anno che si annuncia più intenso del solito, guidato dalle parole chiave “ricerca”, “legami” e “cura”, desunte dalle linee guida fornite dalla Chiesa italiana in preparazione al Sinodo dei Giovani che, non a caso, il Vescovo, Mons. Domenico Cornacchia, ha voluto usare nel suo messaggio augurale all’inizio dell’anno scolastico. E proprio del “mondo giovani” e delle modalità di annuncio del Vangelo ai giovani si è discusso nella prima giornata del Convegno pastorale Diocesano (20 – 21 settembre) con l’intervento di don Michele Falabretti, direttore del Servizio Cei di Pastorale giovanile, dal titolo «I giovani nel documento preparatorio del sinodo 2018». Se lo scorso anno si è discusso sul tema dell’annuncio del Vangelo in famiglia, quest’anno, invece, viviamo in continuità un altro ambito, quello legato ai frutti della famiglia: i giovani, destinatari dell’annuncio gioioso di Cristo.
Al giorno d’oggi si fa fatica a incontrare i giovani, come sottolinea don Michele Falabretti, perché si sono allontanati dagli ambienti ecclesiali. Spesso crediamo che “Chiesa in uscita” significhi andare fuori dai nostri ambienti parrocchiali, prendere i giovani che sono fuori e riportarli dentro per riempire gli spazi vuoti. In realtà, la “Chiesa in uscita” è quella chiesa che esce dai propri ambienti facendosi compagna di viaggio dell’uomo di oggi.
Nel nostro tempo, un valore fondamentale dev’essere quello sguardo che rivolgiamo ai nostri giovani: l’incontro con l’altro ci tira fuori da cornici ben definite. Perciò, è importante «fermarsi insieme a loro», sperando che trovino se stessi senza perdersi. Passando del tempo con loro si scopre che la vera felicità non è pensare a se stessi, ma donarsi.
Come approcciarsi ai giovani d’oggi? Innanzitutto, dobbiamo cimentarci in un’arte: suscitare delle domande piuttosto che dare risposte definite. Insegniamo ai ragazzi a riflettere sulla propria destinazione di vita con le domande “per chi sono?”, “per chi voglio essere?”.
L’invito che don Michele Falabretti rivolge a noi adulti, responsabili ed educatori è aiutare i giovani a capire che il Vangelo permette di trovare quella porta (Cristo) che apre alle strade più significative della vita. Dobbiamo comprendere, che nel cuore dei nostri ragazzi vive, anche se a volte al riparo, il desiderio di una vita buona, nonostante abbiano meno coraggio di una volta.
Anna Maria Caputi (Responsabile Giovani AC) e Marianna Scattarelli (Responsabile ACR)