Il corso prematrimoniale è ormai terminato anche per il 2017 e, come sempre, ha lasciato messaggi chiari e percorsi certi per continuare con Cristo il cammino da sposati. Senza dubbio, parliamo di un cammino diverso, che qualche volta potrà presentarsi particolarmente difficile.
La presenza di Dio nella vita di una famiglia diventa fondamentale. Fondamentale, proprio così. Ne parlavamo proprio nei giorni di Pasqua con una coppia del corso: ci si accorge con gli anni quanto le cadute nella vita possano richiederci un grosso sforzo per rimetterci in piedi. Spesso ne usciamo malandati, il rapporto presenta piccole crepe: ma con Gesù al fianco, pregando insieme nel seno familiare, ci si rialza con molte meno sbucciature ed ammaccature. Perché è proprio Dio e Gesù Cristo la salvezza.
Che ci si voglia abbandonare a questa certezza o no, chiudendosi in un inutile annichilimento interiore, è Lui la verità. Il corso prematrimoniale di quest’anno aggiunge, quindi, un ulteriore gioiello di verità, e se l’anno scorso parlavamo del dialogo e dello scoprirsi nella coppia, come fondamento di una vita famigliare forte e resistente, oggi ne aggiungiamo un’altro: pregare insieme, moglie e marito, papà mamma e figli.
Ed un altro ancora: morire un po’ a se stessi. Cosa significa? Significa amare, amare come Gesù Cristo ci ha amati, perché, se io muoio al pensare al mio solo bene, se io muoio ai miei voleri, se io ammetto a me stesso che io e te siamo e saremo per sempre la stessa anima, io amo. Questo amore durerà per sempre e, anche quando si abbatteranno i venti della tempesta della prova, le radici terranno. Resteremo uniti,per sempre.
L’acqua che fortificherà le radici sarà la preghiera: Gesù è l’acqua che dona la vita. Nel corso si ripeteva spesso: “Dio ha scelto di metterci sullo stesso sentiero. Potevo mai immaginare, quando eravamo piccoli, che ti avrei incontrata proprio in quel posto, proprio in quell’istante, in quel momento?”. E allora?! Dio ci ha scelti, forse già nei cieli, prima della nostra nascita terrena.Il corso questo ci ha insegnato. E ringrazieremo sempre don Pasquale per l’opportunità che ci da di continuare ad ascoltare Gesù che insegna, come quando insegnava nel Tempio. Negli occhi dei ragazzi la voglia di sapere, la voglia di scoprire Gesù e di scoprirsi, è stata contagiosa. Ci vengono in mente alcuni nomi, sebbene vorremmo ricordarli tutti per ringraziarli uno per uno: Rossella, Leo, Mary, Antonio, Katia, Pasqua, Sabino, Cecilia, Angela, Maria, Gianni, Giordano, Alessandra, Alessandro, Antonio, Angelo, Annamaria, Marianna, Enza, Roberta, e tutti gli altri! Noi vorremmo che non lasciaste mai la nostra comunità, l’invito è dunque quello di restate. La famiglia aiuta la famiglia! E noi siamo già famiglia.
Gli animatori del percorso