Purtroppo, si tratta di una problematica che in questi ultimi anni sta diventanto sempre più centrale nel nostro Paese: la denatalità. Le ragioni di questo fenomeno sono complesse e molteplici. Intrecciano fattori economici, sociali e culturali: infatti, i problemi occupazionali che portano i giovani a permanere nelle famiglie di origine sempre più a lungo, le difficoltà di conciliazione vita-lavoro, la carenza di servizi di cura per i bambini, la difficoltà di accesso al mercarto delle abitazioni l’elevato costo dei figli e il timore di non poter assicurare loro adeguate opportunità creano un mix esplosivo che scoraggia le giovani generazioni a mettere al mondo dei figli.
La denatalità, purtroppo, non è solo il termine ultimo di una serie di problematiche concatenate tra loro, ma porta con se effetti che nel corso del tempo potrebbero diventare devastanti per la stabilità economico-sociale del Paese. In effetti, gia oggi iniziamo ad avvertire alcuni degli effetti della denatalità sulle nostre comunità cittadine e di riflesso sulle nostre comunità parrocchiali.
Proprio quest’anno, nella nostra comunità parrocchiale abbiamo assistito ad un drastico calo rispetto all’anno precedente di nuovi iscritti a catechismo in seconda elementare. Ciò, ovviamente, non dipende solo dalla denatalità, ma anche da altri fattori come, ad esempio, la composizione della popolazione che vive nel territorio parrocchiale. Per altro, questo mette in evidenza come il fenomeno della denatalià può portare alla scomparsa di piccole realtà o alla modifica dei territori abitativi di una città.
Certamente per un tema come questo le parole non sono sufficienti a far comprendere in maniera esaustiva come tutto ciò si ripercuote sulla nostra vita. Pertanto, sul prossimo numero del giornale parrocchiale (febbraio) passeremo dalle parole a dati e grafici statistici, che ci permetteranno anche di provare a ipotizzare efficaci soluzioni.
a cura di Giacomo Vilardi, Resposanbile ACR